Sabato 23 gennaio alle ore 20:45 la Fiorentina ospiterà presso lo stadio “Artemio Franchi” l’ultima classificata del Crotone. Sono solo 6 i punti che separano le due compagini. La partita sarà trasmessa in onda su DAZN ed a commentarla troveremo il noto telecronista Massimo Callegari. Costui ha, peraltro, commentato anche la roboante sconfitta arrivata contro il Napoli domenica scorsa. Ed in esclusiva a F1 Callegari ci ha raccontato le sue impressioni sulla situazione attuale della società gigliata. 

Cosa hai potuto percepire commentando su DAZN la sconfitta per 6-0 subìta dalla Fiorentina contro il Napoli? 

 

“C’è sempre un concorso di responsabilità quando ci sono dei risultati così evidenti, così clamorosi in termini di punteggio. Durante il primo tempo e per il resto della partita abbiamo ribadito più volte che il risultato sia stato molto severo, perché il Napoli ha tirato 7 volte in porta ed ha fatto 6 gol. Questa impressione, poi, mi è stata confermata, in leggero ritardo, dalla prestazione dei partenopei e dal risultato ottenuto contro la Juventus in Supercoppa – sconfitta 2-0 dai bianconeri, ndr – Perché quel 6-0 aveva fatto pensare che la squadra fosse in condizioni eccellenti, ma poi questa forza assoluta, questa esuberanza non s’è vista nel match contro la Juventus. Al di là dei valori diversi tra Fiorentina e Juventus. La Fiorentina ha creato delle occasioni. La traversa di Biraghi è stata casuale, ma l’azione costruita prima c’era stata ed eccome. Poi quell’altro suo diagonale, di poco a lato di Ospina, sull’1-0... In proporzione, secondo me, il risultato è stato pesante. È comprensibile il malcontento e la rabbia dei tifosi, quando resta chiaramente in confini civili, ed il disappunto della società. Ma la Fiorentina, secondo me, ha avuto il merito di non essere mai uscita dalla partita. Anche quando era sotto 4-0 continuava a creare. Devono ripartire da lì, da quel lavoro svolto nonostante tutto” 

 

Sabato contro il Crotone sarà già scontro-salvezza? 

 

“È sicuramente una partita che in questo momento vale per la zona salvezza. Firenze, nel recente passato, ha avuto dei momenti in cui è stata costretta a pensare alla salvezza più che ad altri obiettivi: Firenze intesa come ambiente, Fiorentina come squadra. Però resta una situazione anomala e, quindi, la difficoltà è calarsi in questo tipo di situazioni e mentalità. Accettare di esserlo. Devono essere tutti consapevoli che questa è una partita che vale per la salvezza e devono essere tutti più coinvolti nella bagarre per non retrocedere. Perché un risultato negativo contro il Crotone, che comunque ha delle caratteristiche che possono mettere in difficoltà la Fiorentina, aprirebbe una crisi complicata da gestire, per tutto l’ambiente: società, giocatori e tifosi. La squadra viola, per caratteristiche tecnico-tattiche, non è da battaglia, e lo si è visto contro il Napoli. Perciò, ritrovarsi in questa situazione, con quel tipo di giocatori lì, renderebbe tutto più complicato” 

 

Prandelli, in caso di risultato negativo, sarà in bilico secondo te? 

 

“Secondo me ora non è in discussione. Ma se dovesse andare male contro il Crotone, sarebbe messo in discussione anche lui, sicuramente. Perché fino a questo momento la media-punti non è migliorata rispetto alla gestione di Iachini. Era migliorata la tenuta difensiva rispetto a prima, certo, ma adesso con questi sei gol subìti i numeri chiaramente sono annullati. Dal punto di vista psicologico è dura da assorbire. Quindi anche lui è sotto l’attenzione della società su come riuscirà a gestire questo momento. Dalle sue stesse parole, arrivate nel postpartita con il Napoli, alla mia domanda sulla sostituzione di Ribery ho percepito questo. Anche quello è un tema, in questo momento, irrisolto e che, certamente, non ci si aspettava potesse costituire un potenziale problema. Ribery avrebbe dovuto essere quel giocatore che ti risolveva o, quantomeno, evitava determinate situazioni. Con le sue giocate ed il suo carisma. Invece, anche il suo atteggiamento di domenica è difficile da inquadrare e lo ha detto Prandelli stesso. Non si capisce se stia male fisicamente oppure sia infastidito da qualche situazione di campo: e non lo sa nemmeno Prandelli” 

 

Di recente Ribery ha dichiarato di non avere nemmeno escluso un ritorno in Bundesliga alla fine della sua avventura qui a Firenze. 

 

“Questo noi non possiamo saperlo. Ci basiamo solo su quello che possiamo osservare in campo. Io ero a Firenze, all’inizio dello scorso campionato, e nel giro di poche settimane mi ritrovai a commentare i match contro Udinese e Sampdoria e lui fece due partite strepitose. La gente lo osannava dagli spalti con una standing ovation quando fu sostituito. Era più nel gioco, adesso le sensazioni sono diverse. Credo abbia contribuito anche la difficoltà a riadattarsi ad un contesto tattico che non era quello dell’inizio con Montella e poi anche le scarse condizioni fisiche. In carriera ha sempre avuto problemi alla caviglia, articolari o muscolari. Ma questo la società viola lo sapeva sin dall’inizio. E nonostante questi problemi, ha sempre dimostrato di avere dei colpi strepitosi ed un grande carisma. Grande leadership, ma ha avuto delle difficoltà e dei problemi di continuità per la tenuta fisica. Nel momento in cui, però, lui c’è in campo, deve essere più trascinatore di quanto lo sia stato domenica scorsa” 

 

Opinioni sul colpo Aleksandr Kokorin? 

 

“Anni fa feci una top 11 delle possibili sorprese dei mondiali del 2014. E lo avevo inserito in quella speciale formazione. Era uno dei giocatori che secondo me aveva le potenzialità per emergere, in primis in quel mondiale, e per fare una carriera migliore, rispetto a quella che ha fatto, fuori dalla Russia. Le difficoltà per i giocatori russi di uscire dal proprio campionato sono note. Anche perché nei top club russi sono noti gli ingaggi che questi calciatori percepiscono e che, in proporzione con quelli europei, sono parecchio discostanti. Secondo me ha delle grandi potenzialità, anche se la sua carriera, ormai, ha avuto il suo sviluppo totale. Ed è un po’ più chiaro quello che ci si può aspettare da lui, anche se aveva delle qualità inespresse totalmente a mio giudizio. È un giocatore che ha senso prendere perché può giocare sia come riferimento centrale che come appoggio insieme ad una prima punta. È un investimento che ha senso da punto di vista tecnico-tattico. Poi saranno importanti due fattori: l’adattamento al campionato italiano e quale contesto troverà nella Fiorentina. Perché se dovesse arrivare dopo un’eventuale sconfitta contro il Crotone, per esempio, a quel punto diventerebbe complicato anche per lui. Il rischio è che ci metta un po’ per adattarsi e potrebbe condizionare le prestazioni della squadra nell’immediato futuro” 

 

Secondo te come si sta muovendo Pradè in questo mercato? Si parlava di Gomez, Torreira, Schone… 

 

“La strategia, in questo momento, è complicata per tutti. Non solo per Pradè. Si naviga a vista, ma non nel senso che non si abbia un’idea di quello che si vuole. Nel senso che si cerchi di trovare una soluzione che costituisca un equilibrio tra disponibilità economica e vero valore dei possibili acquisti. Si faranno molti scambi. È un mercato molto più creativo quello che si richiede adesso ai DS rispetto a qualche tempo fa. Negli ultimi anni già era stato così, la pandemia aveva già esasperato questo concetto. Secondo me è chiaro che la Fiorentina stia ricercando un rinforzo per l’attacco ed uno per il centrocampo. Gomez mi sembra che sia un affare molto complesso: sia dal punto di vista di chi lo vende e di chi lo potrebbe acquistare. A centrocampo serve un giocatore con più capacità di interdizione, rispetto ad uno con capacità di manovra. Schone mi sembra un grande rischio perché non gioca da un po’. Ha un piede splendido ma è molto statico. E la Fiorentina ha bisogno di uno che faccia ritmo ed intensità come Amrabat. La qualità ce l’hanno già, con Castrovilli e Pulgar: con Callejòn più avanti. Ecco, uno come Torreira già è un profilo più completo da questo punto di vista. Per il dinamismo e l’intensità che può dare al gioco della Fiorentina, come ha dimostrato d’altronde nella sua carriera. La soluzione di domenica con Castrovilli, Callejòn e Ribery dietro all’attaccante sembrava coraggiosa ed in telecronaca l’abbiamo sottolineato, ma poi s’è rivelata insostenibile per le caratteristiche di questi giocatori e le condizioni di forma. Oppure per gli stravolgimenti tattici. Callejòn, per esempio, è più spesso spalle alla porta in questa Fiorentina di quanto lo sia mai stato a Napoli. E questo lo limita molto secondo me 

 

Questa Fiorentina può ancora sperare di conquistare un posto per l’Europa oppure no? 

 

“Secondo me le probabilità sono molto ridotte. È una rosa leggermente sopravvalutata. La condizione attuale di classifica ed i numeri del girone di andata ne complicano un po’ la strada. Con tutte le squadre forti che ci sono davanti sarebbe un miracolo se la Fiorentina arrivasse a conquistare un posto per l’Europa. Non avendo più, tra l’altro, la strada in Coppa Italia a disposizione: nonostante abbia giocato un’importante partita contro l’Inter. Ci sono le due milanesi, c’è la Juventus, c’è il Napoli, c’è l’Atalanta. C’è anche il Sassuolo che, nel complesso, è più affidabile. Poi ci sono anche le due romane e stiamo ad otto e, quindi, mi sembra improbabile che riesca a raggiungere l’Europa”

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