Il 21 giugno 1970 l'Italia perde 4-1 nella finale di Coppa del Mondo in Messico contro il Brasile di Pelè. Si giocò allo stadio Azteca di fronte a 110mila persone e il primo tempo fu molto equilibrato: la Nazionale di Valcareggi riuscì a pareggiare con una rete di Boninsegna dopo il gol iniziale di testa di Pelè. Nella ripresa venne però progressivamente fuori la qualità dei sudamericani unita anche ad una maggior freschezza considerato che gli azzurri in semifinale avevano faticato non poco a battere la Germania, ai supplementari (4-3) in una delle partite che sono rimaste nella storia dell'Italia e non solo. Il Brasile segnò al 20' della ripresa con un tiro da lontano di Gerson, poi il terzo gol è stato siglato da Jairzinho e il quarto da Carlos Alberto con una gran conclusione. Di quella partita si discusse molto anche per la decisione di Valcareggi di mandare in campo Gianni Rivera - eroe della partita con la Germania - solo per i sei minuti finali, al posto di Mazzola. Le polemiche su questa staffetta accompagnarono i giorni successivi cancellando così anche il ricordo di un campionato del mondo che aveva dato buone soddisfazioni. In Italia scoppiò un autentico finimondo. Al ritorno degli azzurri in Italia uno degli slogan dei tifosi (che all'aeroporto travolsero il servizio d'ordine) fu: "W Rivera, Mandelli in galera". Mandelli era il capo delegazione della Nazionale e presidente del Settore Tecnico di Coverciano, accusato di aver ispirato la decisione di lasciar fuori Rivera contro il Brasile. Valcareggi invece in realtà commentando i sei minuti di Rivera disse: "Ho rinviato di minuto in minuto l'inserimento di Rivera perché avevo non solo Bertini con un leggero stiramento inguinale, ma anche Cera che stava male. Se avessi anticipato il secondo cambio, avrei rischiato di restare in dieci". Lo riporta Tuttomercatoweb.com.
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