Il caso del tecnico Roberto Stellone, sollevato dall’incarico giovedì dall’Ascoli, potrebbe avere particolari similitudini con quanto avvenuto a Firenze tra Delio Rossi e Ljajic. Giovedì la società di Serie B ha comunicato di aver “risolto unilateralmente il rapporto contrattuale con mister Stellone e il suo staff per intervenuta eccessiva onerosità”. Vista la pandemia, la società si è vista costretta ad “adottare misure di contenimento dei costi in ragione delle condizioni oggettive venutesi a creare per eventi imprevedibili”. Il tecnico avrebbe inoltre rifiutato le proposte economiche del club per una transazione amichevole e così il contratto di Stellone è diventato carta straccia: né lui né il suo staff, secondo le intenzioni della società, verranno più pagati. Una vicenda che si trascinerà in tribunale, come annunciato dall’avvocato di Stellone. Intanto, però, c’è chi ha tirato fuori l’episodio che riguardò Delio Rossi e la Fiorentina, dopo la scazzottata in panchina con Adem Ljajic: “Il licenziamento per giustificato motivo si è già verificato in Italia, ma il discorso relativo a Stellone è diverso”, il parere dell’avvocato Luciano Ruggiero Malagnini a TMW. “Non credo che il settore tecnico possa dare il beneplacito a questa situazione. Il licenziamento per giustificato motivo non è accolto dal sistema federale. Basti pensare che la Fiorentina ha dovuto prima esonerare Delio Rossi per liberare il posto da allenatore e poi ne ha chiesto il licenziamento per giusta causa”.  
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