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Vincenzo Italiano, tecnico della Fiorentina, parla così dalla sala stampa dello stadio Giuseppe Meazza, dopo la vittoria per 1-0 sull'Inter.

Sulla partita:
"La differenza è che quando torni da una sosta è sempre un'incognita, non sai cosa hai lasciato alle spalle, noi venivamo da un bellissimo momento, e non sai cosa trovi, se perdi attenzione... Avevamo grande solidità e oggi l'abbiamo mantenuta, mi fa piacere che i ragazzi siano tornati dopo questa pausa come abbiamo lasciato. Abbiamo vinto contro una squadra fortissima, in una partita bellissima. Sono partite che in passato abbiamo perso, oggi ce la prendiamo: sono tre punti importanti, specie perché arrivati dopo la sosta".

Margini di miglioramento?
"Noi abbiamo avuto un momento negativo in campionato, nelle coppe ci siamo sempre espressi bene. In campionato non riuscivamo a trovare una partita che ci desse il la, da Verona è successo qualcosa: si è creato entusiasmo, c'è stata consapevolezza nei nostri mezzi. Sono cresciuti tanti giocatori, a livello mentale e di intesa coi compagni. È un periodo bellissimo, a volte non riesci a vincere e in quei casi un po' di scoramento viene fuori. Ma siamo riusciti a rialzarci, complimenti ai ragazzi. I margini ci sono sempre, in ogni allenamento e in ogni partita. Noi con i tre impegni perdiamo qualche ora in settimana, per dedicarla alla preparazione delle gare. Dobbiamo crescere a livello di mentalità, queste partite danno tantissimo in questo senso".

Su Ikonè, Igor e Quarta:
"Non è facile, abbiamo cercato di prepararla andando alle loro spalle, era quella la nostra idea. Io penso che nel primo tempo l'abbiamo fatto bene bene, nel secondo, a parte gli ultimi dieci minuti in cui ci siamo dovuti trincerare nella nostra trequarti, lì davanti ci siamo mossi bene. Questo sacrificio all'inizio non lo avevamo e adesso sta dando frutti enormi, tutti a rincorrere, tutti a lavorare per la causa".

Su Castrovilli:
"L'ho detto prima, ho voluto dare questa partita a Gaetano per metterlo alla prova sotto l'aspetto fisico, della tenuta, contro un avversario tosto. Abbiamo voglia di recuperarlo in fretta e voglia di testarlo in partite non facili. Per me sta crescendo, deve avere pazienza perché, come tutti i ragazzi, quando ti manca il campo hai la frenesia di andare sempre dentro. È tutto fatto in funzione dei ragazzi, sta crescendo e sta maturando, quei suoi salvataggi sono la mentalità che stiamo mettendo dentro e ci sta permettendo di vincere le partite".

Sulla panchina:
"Io credo che questi calciatori che ha nominato averceli freschi e lucidi in una partita importante come una semifinale di Coppa Italia sarà importante. Le rotazioni servono, portano vantaggio, cercano di inserire tutti dentro un percorso di squadra, coinvolgono tutti. E oggi parliamo di tanti giocatori che, quando vengono chiamati in causa dove li metti ti danno l'anima. Cerchiamo di costruire questo tipo di filosofia: sta pagando e non ricordo di aver visto nove partite in trenta giorni, ci sarà bisogno di tutti".

C'è stato un periodo difficile?
"Come dicevo prima, la nostra difficoltà era in campionato: nelle coppe siamo sempre andati forte, in trasferta o in casa che fosse. Era in campionato che non riuscivamo a ottenere quello che seminavamo. Adesso invece stiamo raccogliendo e stiamo andando oltre quello che alcune prestazioni rispetto a prima ci possono consegnare. È vero, abbiamo avuto un momento brutto: secondo me, a parte i calciatori, solo con uomini che hanno voglia di venire fuori dai momenti negativi si può ottenere una striscia importante. E poi si inizia a creare un legame forte, un'intesa importante, che mi auguri ci accompagni fino a fine stagione".
"Aggiungiamoci il gol a partita terminata di Theo Hernandez, potevamo chiudere con cinque partite imbattuti. Per me la solidità cresce mantenendo quei principi, mantenendo il lavoro che si fa in settimana e con l'applicazione dei ragazzi. La crescita di Dodò, la crescita di Igor e Milenkovic che a inizio anno stentavano a trovare la forma giusta, Biraghi, Ranieri, Quarta, Venuti. Oltre ad avere quasi due anni di lavoro alle spalle è cresciuta la convinzione di tutti i ragazzi".

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