Lucas Beltràn: la carriera e le aspettative su "El Vikingo"
La carriera del nuovo bomber viola erede di Cabral
Lucas Beltràn nasce a Còrdoba in Argentina il 29 marzo del 2001. Cresciuto nel settore giovanile del River Plate comincia giovanissimo la sua carriera ed esordisce a soli diciassette anni con la squadra di Buenos Aires il 3 dicembre 2018 nella partita vinta dal River in campionato per 3-1 contro il Gimnasia. Tra tutte le competizioni e le squadre (oltre al River per lui un prestito al Colòn nella stagione 2021-2022), l'attaccante ha già collezionato a soli 22 anni più di 100 presenze e nell'ultimo anno solare ha messo a segno ben 16 gol in 35 partite, buon biglietto da visita seppur nel contesto del calcio sudamericano. La Fiorentina lo ha acquistato ufficialmente appena ieri dopo una lunga trattativa e dopo aver lottato con le unghie e con i denti per via dell'azzardato inserimento all'ultimo della Roma. La società capitolina infatti aveva tentato di fare leva economicamente sulla volontà di agenti e calciatore, presentando un'offerta al River Plate ben al di sotto della richiesta. Richiesta che è invece stata soddisfatta dal club di Viale Fanti che si è così assicurato le prestazioni del calciatore per circa 25,5 milioni di euro facendone così il secondo giocatore più pagato nella storia del club dopo Nico Gonzalez. Personalmente ho visto El Vikingo (chiamato così per i suoi tratti spiccatamente nordici) all'opera casualmente proprio in questi ultimi mesi da amante del calcio argentino. Non è molto alto,circa un metro e settanta e quindi predilige di più un gioco palla a terra, ma è capace di farsi trovare nel posto giusto al momento giusto,ama agire negli ultimi venti/trenta metri ed è dotato di un buon fisico che gli consente di fare a sportellate qua e là nell'area di rigore. E' meno tecnico dell'ex compagno di squadra,ora al Manchester City Julian Alvarez ma è comunque dotato di un buon dribbling e di quella “garra” tipica dei giocatori sudamericani. Non dovrebbe avere troppi problemi ad inserirsi nei meccanismi della squadra di italiano ed è un po' quello che ci auguriamo tutti noi del popolo viola. Certo va bene essere scettici ma diamo tempo al ragazzo che dopotutto è alla sua prima esperienza in Europa ed in Seirie A. Era da tanto che la Fiorentina non faceva un acquisto così pesante là davanti, quindi deve esserci un motivo se la società ha puntato con forza su di lui,tanto da resistere all'assalto di un'altra big come la Roma, significa che ci credono molto, in particolare Burdisso che ormai è diventato la chiave per certe operazioni oltre oceano. L'attaccante raccoglierà l'eredità lasciata dal brasiliano Cabral, un compito più semplice di quello che aveva Arthur, dato che quest'ultimo era arrivato dopo la cessione di un certo Vlahovic capace di realizzare ben 17 gol solo nella prima parte di stagione. Ovviamente auguro il meglio al brasiliano nel suo nuovo percorso in Portogallo e sono sicuro che ne sentiremo ancora parlare perchè è un campionato che a parer mio si adatta di più alle sue caratteristiche, ma questa come si suol dire è un'altra storia.