Domani sera allo stadio "Allianz Stadium" di Torino andrà in scena una delle classiche della nostra Serie A TIM: Juventus-Fiorentina. I bianconeri, reduci dal poker inflitto al Parma, vorranno continuare a spingere forte. La Fiorentina, invece, reduce dall'ottimo pareggio contro l'Hellas Verona, tenterà di raggiungere la prima vittoria in campionato della seconda era di Cesare Prandelli. Ed il mister viola, più di tutti, auspica un netto cambio di passo da parte dei suoi ragazzi: sebbene la grande difficoltà del match di domani. Queste di seguito sono le parole del tecnico in conferenza stampa via web-streaming con i giornalisti: Come si batte questa Juventus? "Bisogna avere concentrazione ed attenzione dei particolari. Bisogna avere sfacciataggine di attaccare l'area di rigore. Se partiamo con questa mentalità credo che possiamo fare una grande gara." C'è la mentalità giusta nella squadra? "Sì e dobbiamo mantenerla. Gli ultimi due pareggi  sono arrivati contro due grandi squadre come Sassuolo e Hellas Verona. In fase offensiva dobbiamo essere convinti appieno, mentalmente siamo pronti." Rispetto alla sua prima Fiorentina, queste riserve in panchina attualmente come rendono? "Io sono convinto che quando una squadra ha una mentalità ed un gioco preciso, tutti possono esprimersi al 100 %. Come in quegli scorsi anni, anche i giocatori attuali devono essere concentrati. Non voglio giocatori scontenti, siamo tutti uniti. Il mio obiettivo è arrivare ai quaranta punti e quindi dobbiamo metterci in testa una mentalità da provinciale, per il momento. E potremo superare tutti i momenti." Questa vigilia è un po' diversa? "Non solo per la partita di domani, ma anche per le sei ultime partite. Molto ravvicinate tra di loro. Un calendario che se diciamo "strano" è un complimento. La squadra deve avere una grande convinzione di quello che si può fare. La squadra deve essere forte mentalmente come è successo in passato." Bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto delle ultime partite? Vlahovic è migliorato sensibilmente? Problema poche palle gol? "Non è una novità che siate divisi a riguardo. È la forza e l'anima di questa città, ognuno può dire la propria e va accettata. La critica deve esserci, ma alla fine una persona decide chi va in campo e come giocare. Il nostro obiettivo sono i quaranta punti e anche la critica deve allinearsi. La realtà, in questo momento, è questa. Secondo me, la squadra adesso non ha una grande filosofia di palleggio e di possesso palla. Ma stiamo intraprendendo una strada semplice. Bisogna vincere i duelli individuali soprattutto. Nelle ultime partite non abbiamo avuto tante occasioni, vero, ma non ne abbiamo subite tante al tempo stesso." Castrovilli ha perso spensieratezza? "Ho detto a Castro le stesse cose. La prima volta che l'ho visto sono rimasto sorpreso ed entusiasmato. Poi è normale che più cresci e più la gente vuole di più. Bisogna che ritrovi quella serenità e capacità di rischiare. Non gli rimprovero mai i dribbling di troppo, le qualità le ha. Come sta la squadra in generale? Della Fiorentina del 2008 che espugnò Torino cosa vorrebbe rivedere? "Domani mattina avremo il report medico per capire chi ha recuperato o meno. Giocando così sei costretto ad aspettare questi risultati. Le squadre perfette non esistono, ti concedono sempre qualcosa. Io voglio che la mia squadra ne approfitti, alla prima occasione bisogna anche rischiare." Questa Juve può vincere lo scudetto ancora oppure no? Chi temi di più? Chiesa come giocherà secondo te? "Pirlo in due mesi ha dato una fisionomia precisa a questa squadra, è stato bravo. Di questa Juve temo sia Chiesa che il resto del loro reparto offensivo. Scudetto? Penso che quest'anno abbia più concorrenti, le milanesi hanno recuperato questa distanza. Poi nel tempo bisogna vedere alla lunga, ma quest'anno ci sono squadre che possono dare fastidio." Il tuo percorso a che punto è? Quel "dimenticatevi il calcio spettacolo" è ancora in auge? "Ogni partita è una vetrina per capire dove siamo e cosa bisogna fare in futuro. Io in ogni partita parto con la convinzione di fare punti, con chiunque. Calcio spettacolo? Bisogna prima ritrovare gli equilibri. La prima cosa che ho cambiato è il modo di interpretare le partite. Perché so per esperienza che se la squadra parte con un pensiero alto poi non rende bene in campo alle prime difficoltà. Anche le squadre che giocano un gran calcio, non dimenticano mai, mai la fase difensiva. Devo conoscerli ancora per bene a livello individuale, soprattutto mentalmente. Bisogna che siamo compatti ed uniti, solo così possiamo battere chiunque." Cosa ne pensa dell'arrivo del vaccino per il COVID-19? "È una cosa che sento particolarmente, il giorno che arriverà mi auguro io sia il primo per l'età che ho. Lo farò senz'altro." Il ritiro è servito? È scattata la scintilla? I tifosi sono stati presenti, molti non l'avrebbero fatto: cosa darebbe per dare loro una gioia? "I giocatori hanno risposto bene, questa è la strada e non si torna indietro. Il fatto che non ci sia più Ciccio forse avrebbe unito tutti noi: ci manca. I tifosi? Ad averne come loro. Lavorare a Firenze è pesante ed i tifosi sono risorse positive, assolutamente. I tifosi non ti tradiranno mai se dai tutto in campo, anche se perdi. I tifosi vedono tutto con il cuore rispetto ai critici. Darei qualsiasi cosa, la vittoria potrebbe essere un regalo straordinario per tutti." È soddisfatto di Igor? Può darci qualche aggiornamento su Callejòn? "Igor si è sempre allenato bene. Non è vero che Caceres sia appannato. Le scelte sono solo tattiche. Di Callejòn sono molto contento. Tatticamente negli ultimi anni è stato un professore, un maestro di gioco. Stiamo cercando di capire solo dove potere avere la capacità di proporre a Josè un ruolo importante. Stiamo studiando per questo." Pochi tiri? " Se palleggi, palleggi e fai possesso palla non riesci a concludere. I numeri vanno letti, ma dipendono da altri fattori. I dati non mentono e ci dicono conclude in porta chi riesce a concludere l'azione dopo 4-5 passaggi soltanto. Se aumenti il numero dei passaggi, viene meno la conclusione in porta. Io ho questi giocatori e devo sfruttarli al 100 %. Gli allenatori italiani sono i più bravi in assoluto in fase di adattamento, a modellare la squadra in base alle risorse che hanno in mano. In particolar modo quest'anno."
I PRECEDENTI, Juventus-Fiorentina nelle ultime tre stagioni
SQUADRA, Vacanze Natalizie più brevi del solito per i viola.

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