BADELJ-PULGAR, Il dualismo che ha rallentato la Fiorentina
La Fiorentina dell’ormai ex Montella non ha mai realmente ingranato in campionato se non dopo la vittoria esterna contro il Milan e solamente per un breve periodo di tempo. Una delle tante cause che ha portato la squadra ad incepparsi è sicuramente rintracciabile nell’equivoco tattico del doppio regista Badelj-Pulgar. Due giocatori troppo simili soprattutto per ruolo in campo oltre che per caratteristiche.
La soluzione su cui ha provato ad insistere per tutta la sua esperienza in viola l’aeroplanino è stata quella di insistere sull’utilizzo del cileno come mezzala, cercando di trasformarlo così facendo in quello che in realtà non è, ossia un centrocampista di inserimento. Certo la rosa ristretta del reparto di centrocampo non ha sicuramente aiutato l’ex allenatore gigliato a variare nelle soluzioni, anche se si poteva insistere sin dall’inizio con più decisione su Benassi, ma la scelta di continuare ad andare avanti con una soluzione chiaramente forzata ha logorato ancor di più la squadra. Il centrocampo della Fiorentina proprio per la coesistenza dei due è risultato essere sempre molto lento, prevedibile e compassato tranne quando il pallone transitava dai piedi di Castrovilli unico elemento col famoso cambio di passo, oltre che dotato di un’eccellente tecnica. Focalizzandoci invece sul perché si è arrivati a questa situazione le colpe sono da ricercare in un mercato estivo sembrerebbe sia stato fatto con tanta confusione e poca chiarezza, soprattutto perché se l’idea di prendere Pulgar, pagandolo anche una discreta cifra(10 milioni di euro), era già nei progetti del DS Pradè si poteva tranquillamente evitare di andare a (ri)prendere un giocatore simile come Badelj che, tra l’altro, non è mai riuscito ad imporsi nella capitale in maglia biancoceleste, e che sembrava già in netta fase calante sin dalla sua ultima esperienza in maglia viola, quando, stava già iniziando a dimostrare che il più delle volte di non era in grado di reggere il confronto con gli altri centrocampisti soprattutto dal punto di vista del ritmo. L’esborso poi di 5 milioni per l’acquisto del regista croato è l’ennesima riprova di un’operazione non molto logica dato che lo stesso Badelj era stato lasciato andare a scadenza di contratto non più di due stagioni fa. Insomma un mix di errori tecnici e di mercato che hanno portato la Fiorentina ad avere nel reparto che dovrebbe essere il motore di una squadra il proprio problema più importante, ancor più a mio modo di vedere del reparto offensivo.L’attacco infatti certamente non presenta elementi dal gol facile ma non è stato neanche sorretto nel corso di questi primi mesi da un rifornimento adeguato che sarebbe dovuto arrivare dalla linea mediana viola.
Adesso c’è un’intera sessione di mercato, quella invernale, per poter porre rimedio a questo dualismo andando alla ricerca di una mezzala di inserimento e di qualità che possa permettere di riportare Pulgar davanti alla difesa e di ridare così nuova linfa alla mediana viola. Il nome di Praet sarebbe perfetto ma non sarà assolutamente facile convincere il Leicester a lasciarlo andare nonostante il suo utilizzo, appena 5 da titolare in stagione in Premier League, il costo del cartellino rimane alto.
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