La domenica a Firenze è silenziosa. Complice la sconfitta di ieri, il tempo che non invita ad uscire, il freddo arrivato dopo un mese e mezzo di non inverno. Sono parecchi gli interrogativi in casa viola dopo la gara contro l'Atalanta, a partire dalla stabilità del centrocampo. Pulgar è pressoché inesistente da ormai troppo tempo. Benassi non concede la sicurezza e la continuità che si esige da un giocatore di spessore. Badelj non sta al passo. Insomma, la mediana è un problema e la gara contro gli orobici ne ha fornito la prova. Il cerchio di centrocampo è semivuoto e i giocatori viola non si vedono, tanto che il gol di Malinovskyi nasce da una svista di Pulgar, che non segue l'uomo e permette all'ucraino di concludere da fuori. Ma pazienza, una sconfitta contro la quarta forza del torneo si può accettare. Quello che non deve passare è sprecare i tre punti contro una squadra come il Genoa, oggi vincente contro il Cagliari e soltanto a -6 dai viola. E pensare che in questo momento il Grifone sarebbe avvantaggiato per lo scontro diretto nel caso di un'ipotetica lotta salvezza. da non sottovalutare il Lecce di Liverani, rinfrescatosi dopo le due vittorie consecutive contro Torino e Napoli. I pugliesi sono a 3 punti dalla Fiorentina, mentre la Sampdoria, prossima avversaria dei viola, è a -2. Una classifica brutta, molto brutta se si vuole essere pessimisti. Fa rabbia pensare che la situazione precaria di questa squadra sia a tratti dovuta a sconfitte evitabili come quelle contro Torino e Lecce. A quest'ora la Fiorentina avrebbe potuto avere 6 punti in più, quei pochi che sarebbero serviti ad essere in zona Europa. Ma ragionare col senno di poi, si sa, ha poco senso. Inutile dire, di conseguenza, che a Genova occorreranno solo i 3 punti, senza fare sconti a nessuno. Per farlo la Fiorentina deve evitare gli errori, soprattutto quelli più banali e lavorare particolarmente sulla precisione negli ultimi passaggi, vista la quantità di occasioni ghiotte poi sprecate. Il periodo duro continua la sua corsa, nonostante un breve arresto dopo le vittorie su Atalanta (Coppa Italia) e Napoli. Con ciò, non significa che la cura Iachini non stia facendo il suo corso. È un momento difficile anche da descrivere. Mettiamo che la Fiorentina si trovi al centro di due poli opposti: la zona rossa della retrocessione (a -6) e quella ambiziosa dell'Europa (a +9). Il destino della Viola dipenderà non tanto dalla forza centrifuga più forte, ma dalla forza di volontà della squadra. Perché se un filotto di tre vittorie consecutive potrebbe davvero cambiare, in positivo, la carte in tavola, un'altra sconfitta potrebbe essere fatale. Tocca alla Fiorentina guardarsi allo specchio e capire il da farsi. È più una questione di nervi, che di altro.
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