L’ex attaccante della Fiorentina e campione del mondo 2006 Luca Toni, durante una diretta Instagram con il profilo ufficiale del club viola, ha avuto l’occasione per parlare del suo rapporto con Frank Ribery e della sua esperienza a Firenze. Queste le sue parole: “Quando arrivai venivo da due anni importantissimi a Palermo, dopo l’incontro con Prandelli e Corvino mi convinsi a lasciare la Sicilia e a Venire alla Fiorentina. Firenze è una città bellissima, una piazza che mi piaceva. Al Franchi avevo fatto buone cose anche da avversario. Quell’anno mister Prandelli mi volle fortemente, fu una trattativa lunghissima quella: da una parte c’era il Palermo che per cedermi voleva un sacco di soldi, dall’altra Corvino che invece non voleva spendere. Si era creato un gran gruppo, andavamo spesso tutti a cena insieme, ci trovavamo molto bene tra di noi. Credo che sia stato quello il vero segreto per raggiungere tutti i risultati che raggiungemmo in quegl’anni. Cosa penso di Ribery? Io e lui a Monaco eravamo sempre insieme anche fuori dal campo, andavamo spesso a cena. Sapevo che aveva ancora voglia di giocare dopo il mancato rinnovo con il Bayern, ho pensato che la piazza di Firenze potesse essere perfetta per lui. Giocare una volta a settimana, piazza calda, tifosi e città stupendi. È nato così per gioco e alla fine Firenze ha la fortuna di avere un giocatore importante e un uomo di spogliatoio. E’ importantissimo anche per i forti giovani che ha in rosa la Fiorentina, uno come lui in squadra è fondamentale da tutti i punti di vista. Il gol piu bello in maglia viola? Ne ho fatti tanti, ricordo un gran gol da fuori area contro il Catania. Come vedo la nuova Fiorentina di Commisso? Sono dell’idea che ci fosse bisogno di un cambiamento. Io con i fratelli Della Valle ho sempre avuto un ottimo rapporto, hanno riportato la Fiorentina dalla C2 alla Serie A. Poi ovviamente come succede quasi sempre, con il passare del tempo c’è la possibilità che ‘si rompa’ qualcosa e si arriva un punto in cui è necessari un cambio. Questa proprietà ha molto entusiasmo e una mentalità molto più europea. Si può avere davvero un modello più europeo, si parla di centro sportivo, stadio nuovo, ecc. Com’è stato il mio ritorno nel 2012? Ricordo che la Fiorentina quell’anno doveva prendere Berbatov che però alla fine perse l’aereo e si accasò in Inghilterra. In quei giorni incontrati Daniele Pradè che mi disse che la Fiorentina mi stava cercano. Per me è stato come tornare a casa, l’inizio della mia seconda carriera. Sono tornato in Italia e poi ho fatto altre grandi annate a Verona”.  
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