BIRAGHI: “Voglio restare qui per diversi anni. Prandelli è stato bravo a tornare alla difesa a 3, non era tempo di rivoluzioni. Vlahovic? Deve tapparsi le orecchie...”
Il terzino della Fiorentina, Cristiano Biraghi, ha parlato a Radio Toscana della situazione in casa Fiorentina dopo la sconfitta ai supplementari contro l’Inter. Ecco le sue parole:
Su Fiorentina-Inter: “Perdere fa sempre male, quanto poi accade così ai tempi supplementari fa ancora di più. Ieri abbiamo dimostrato che ce la possiamo giocare anche contro la squadra più attrezzata del campionato. L’amarezza c’è, ma si deve trasformare in consapevolezza dei nostri mezzi”.
Sulla situazione in generale: “Firenze è una piazza ambiziosa e quando le cose vanno male c’è tanta negatività. Quando invece vanno bene si guarda tutto più in positivo. Il nostro obiettivo deve essere quello di mantenere l’equilibrio, restare uniti e tranquilli”.
Su Lukaku: “È un grande giocatore e una grande persona, non è una sorpresa che stia facendo così bene”.
Su Commisso e Vlahovic: “Ci fa piacere che il presidente sia tornato, quando è con noi porta entusiasmo. Vlahovic? Il futuro è dalla sua parte, deve continuare a lavorare con equilibrio tappandosi le orecchie e non ascoltare le critiche. Ad inizio anno quando non segnava si diceva che serviva un attaccante perché lui non andava bene, ora che ha segnato con continuità parlano tutti bene di lui. Ha tutte le qualità per fare carriera. Non è facile anche per lui giocare da unico attaccante e trovare spazio tra i difensori, è importante che segni ma anche che crei i giusti spazi per i compagni”.
Sui due tecnici che si sono affrontati ieri ossia, Conte e Prandelli: “Sono due allenatori diversi, Conte l’ho avuto tutto l’anno scorso mentre con Prandelli sto lavorando da poco. Mi è difficile fare paragoni. Il mister ha cercato di portare serenità in un periodo in cui l’avevamo persa, anche se Iachini va ringraziato per il lavoro che ha fatto. Nel calcio il primo che paga quando le cose vanno male è l’allenatore ma non si possono addossare tutte le colpe a lui, era anche responsabilità nostra che andavamo in campo. Abbiamo una buona squadra. Quando però non parti bene e ti trovi in difficoltà diventa difficile risalire”.
Sulle differenze tra la difesa a 4 e quella a 3: “All’inizio dell’anno difendevamo a 3 e per cambiare modulo serve tempo per lavorarci su. Quando è arrivato Prandelli di tempo ce n’era poco perché abbiamo fatto molte partite ravvicinate. Il mister è stato bravo a capire che c’era più bisogno di certezze che di rivoluzioni”.
Su Ribery: “Avere giocatori così in squadra facilita il compito, basta dargli palla e attaccare la profondità e lui la palla poi te la sa dare. Giocare con campioni così non deve mettere pressione, anzi deve essere uno stimolo in più a far bene”.
Se Igor e Martinez Quarta sono delle sorprese anche per voi della squadra: “Per noi no, sono sorprese solo per chi non li ha visti come come facciamo noi in allenamento. Eravamo sicuri che avrebbero potuto dare il loro contributo, sono contento per loro perché adesso possono esprimere il loro potenziale, mentre prima giocavano meno”.
Sul suo futuro a Firenze: “Per me la città è importante, sono disposto a rimanere qui per anni. L’unica squadra per cui sarei andato via, lo avevo detto anche l’anno scorso, era l’Inter. Per tutto il resto sono contento di essere qui. Sono sicuro che potremmo far bene, stiamo costruendo qualcosa di importante e spero di poter dare il mio contributo per portare la Fiorentina dove merita”.
Sulla sfida con il Napoli: “Sarà una partita dura anche se noi andiamo in trasferta con la mentalità di poter fare risultato”.
Ancora sulla città: “Purtroppo questo è un anno in cui si può andare poco a giro, mi piace il centro, Fiesole, il Piazzale. Sono tutti posti belli che adesso non si possono vivere e mi dispiace per i miei compagni che sono arrivati da poco e che non possono godersi questi luoghi. Spero che questo brutto periodo passi presto”.
Sul gol nell’ultima partita di Astori: “Ho vissuto tanti momenti insieme a lui e ne ricordo molti. Dell’ultima partita può tornarmi in mente quell’episodio. Davide però lo ricordiamo sempre, in spogliatoio c’è ancora il suo armadietto con la sua foto, ogni volta che la vedo penso a lui”.
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