Viva Iachini! Basta vivere nel passato, il presente chiama ed il futuro viola reclama. Rientra Milenkovic e la balalaika di Kokorin freme per essere pizzicata
È trascorsa una settimana esatta dalle dimissioni presentate da Cesare Prandelli e la Fiorentina pensa, ora più che mai, alla prossima sfida di campionato contro il Genoa. Iachini gongola e riaccoglie a braccia aperte, ed anzitempo, Milenkovic: ma non solo.
La ferita brucia ancora, ma ormai è tempo di passare oltre. Tra pettegolezzi social, smentite di rito, note e lettere ripetute, il tifoso viola ha, ormai, ben smaltito la decisione presa dal tecnico d’Orzinuovi. Il nuovo grido di battaglia, quasi di speranza, adesso è “viva Iachini!”. Uno come Beppe ci sguazza in situazioni del genere. Questi miracoli rappresentano pane quotidiano per l’allenatore ascolano. Vedendo il suo ritorno, e l’attuale situazione in classifica, la salvezza sarà cosa presto raggiunta per i viola: scaramanzia permettendo. Quella di avere richiamato lui ed i suoi berretti è stata, senza ombra di dubbio, la scelta più oculata ed equilibrata che la società abbia effettuato di recente. E finalmente, aggiungerebbe qualcuno. Alla Fiorentina serve chiudere il prima possibile i discorsi e mettere il campionato in cassaforte: così da avere più tempo a disposizione per potere programmare il futuro in totale relax. Ed a Iachini, d’altro canto, serve potersi rimettere in vetrina: l’occasione è presto arrivata. E sarà anche il momento dei ricongiungimenti, dunque, tra calciatori e tecnico. Ma quale squadra ritroverà Iachini? Ci sono sostanziali differenze rispetto alle prime giornate di campionato vissute e Beppe dovrà tenerne opportunamente conto. Del lavoro fin qui svolto da Prandelli, per esempio, dovrà per forza di cose prenderne atto, specie per la considerevole crescita assunta fin qui da Dusan Vlahovic. Il serbo, ad inizio stagione, si alternava spesso con Kouame: un’opzione tattica che, ad oggi, sarebbe impensabile anche solo imbastirla. Un altro di cui Iachini potrà mettere la mano sul fuoco sarà inesorabilmente Pulgar. Il centrocampista sotto la sua prima gestione aveva avuto a che fare con la pandemia, provata sulla propria pelle. Un duro colpo al quale il cileno ha dovuto fare fronte tra mille difficoltà e che, solo grazie al lavoro ed alla fiducia ripostagli da Prandelli stesso, è riuscito ad oltrepassare. Sarà interessante, dunque, osservare come saprà inerpicarsi il nostro caro Beppe in questa nuova giungla tattica. Fatta di quanto raccontato poc’anzi ma anche di un tandem Caceres-Venuti forti sugli esterni (a discapito di un suo fedelissimo come Biraghi?) oppure di un Castrovilli calato e che difficilmente potrà togliere il posto ad uno tra Bonaventura ed Amrabat. Insomma, ci sarà parecchio lavoro da fare. Per avere delle risposte presso il Centro Sportivo “Davide Astori” Iachini ha già condotto più di qualche seduta: sempre con un grande sorriso stampato sul viso. O, almeno, così sembra da quanto pubblicato sui canali social gigliati. Da ieri potrà perfino contare, sin da subito, su Milenkovic (rientrato dalla Nazionale serba per un rosso scellerato) e, udite udite, su Aleksandr Kokorin. Quel centravanti russo, per cui Pradè stesso s’era dichiarato “soddisfatto” al momento della presentazione a gennaio, è appena rientrato da Villa Stuart. Ha eseguito il tampone di rito e da domani inizierà un lavoro individuale. Nel corso della prossima settimana saranno valutate le sue condizioni, per capire se tornerà disponibile almeno per la partita contro l‘Atalanta. E per comprendere, oltretutto, se entro fine stagione riuscirà ad arrivare quantomeno in doppia cifra, ma non di gol: di presenze sul campo. Sarà la volta buona?
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