Queste le parole di Maurizio Sarri in conferenza stampa alla vigilia di Fiorentina-Juventus. Sulla voglia di tornare in campo. "Per un allenatore partecipare all'allenamento è tutto. Non è semplice stare fuori, ringrazio lo staff medico che mi ha fatto capire che in quel momento dovevo stare fuori. E' stato pesante ma l'ho dovuto accettare, nella convinzione che lo staff stava facendo alla grande sia in allenamento che in partita". Troppa abbondanza in rosa. "Parlo di situazione imbarazzante di fronte alle scelte da fare. Avendo la lista UEFA andava fatta una scelta indispensabile, che può essere condivisibile o no ma va fatta. Chiaro che non mi fa piacere perché sono coinvolti due giocatori importantissimi. Ma è anche la grande fortuna di avere una rosa in cui solo un giocatore è indispensabile". Emre Can al posto di Khedira? "In questo momento la nostra attenzione dev'essere risolta al campionato. Poi penseremo alla coppa. Siamo in un momento in cui la squadra deve prendere una sua identità. In questo momento siamo alla ricerca di questo assetto. Noi dobbiamo combattere una piccola difficoltà che è quella di avere tanti giocatori che nell'ultimo periodo hanno giocato pochissimo. L'aspetto positivo che questo gruppo sta lavorando bene, ho detto ieri che mai avevo visto durante la sosta lavorare i giocatori così bene e invece questi ragazzi lo hanno fatto". Sulla reazione di Emre Can. "Ho l'età giusta per capire certe reazioni. In certi momenti bisogna lasciare che il giocatori tiri fuori la cosa". Su Pjanic. "Può fare due ruoli, in questo momento sta facendo il vertice bassi e in questo momento le mie sensazioni su di lui sono importanti". Le condizioni di Ramsey. "Qualche settimana era molto indietro rispetto ai compagni dal punto di vista fisico. Negli ultimi dieci giorni ho visto dei passi in avanti. Non è ancora al massimo ma se l'evoluzione sarà questa può tornare presto a un alto livello. Giocatore tecnico, la collocazione dovrà essere quella giusta per le sue caratteristiche. Lo vedo più interno di centrocampo ma può fare anche altri ruoli". Sull'invito di Tardelli. "Ho sempre detto che la Juventus è la squadra più forte. Ci può essere un episodio o meno, a Napoli abbiamo perso uno scudetto a dieci punti o anche molto vicino. Stando qua mi rendo conto della grande organizzazione di questa società, qua si è capaci di tirar fuori una vittoria in trenta secondi e pensare alla partita successiva". Su sua mamma e la scelta di andare alla Juve. "Non era contentissima. Io da piccolo ero tifoso del Napoli ma le origini della mia famiglia erano viola. Devo rinnovare un pensiero negativo in quella piazza".
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