Heinrich, auguri a uno dei "Leoni di Wembley"
Come ricordare l'Ispettore, se non attraverso una delle partite che ha fatto grande la Fiorentina
I volti sono immersi negli schermi. Verde, viola e rosso i colori che si riflettono nelle iridi. Gli sguardi e le orecchie stanno sintonizzati su Canale 5. Al commento c'è un certo Sandro Piccinini, l'uomo del mucchio selvaggio e delle sciabolate morbide. Accanto a lui, in cabina di commento, Aldo Serena e Arrigo Sacchi.
Wembley, lo scenario dei sogni. Wembley, oltre 70 mila anime tra tifosi Gunners e Ultras viola. Ovvio, per quelli in maglia rossa, pantaloncini e calzettoni bianchi, il quantitativo di sostenitori è ragguardevole. Eppure i fedeli del giglio di Firenze non si fanno sottomettere dal pubblico londinese.
Lo speaker legge la lista della spesa per gli ospiti e declama, come fossero cavalieri al servizio di sua maestà, i nomi dei padroni di casa.
Seduto sulla panchina della Fiorentina abbiamo il Trap, o The Trap, stando ai titoli del giorno dopo scritti dai giornali inglesi. La panchina scotta e i rapporti con tifoseria e giornali non paiono dei più idilliaci. Trapattoni ha presentato le dimissioni a Cecchi Gori. Il presidente lo tiene sotto osservazione.
Alla fine le respingerà, ma, conclusa la stagione, le strade del tecnico e di Firenze si divideranno comunque.
“Sono come serpenti che in cinque minuti possono ucciderti. Puoi sentirti in pieno controllo del gioco, ma improvvisamente, se la tua concentrazione cala anche di un minimo, hanno le qualità individuali per rendersi pericolosi. Tu pensi di essere messo bene, ma all’improvviso uno di loro può fare un qualcosa di speciale e segnare” - Arsène Wenger
Così il manager dell'Arsenal descrive i viola, durante la conferenza stampa alla vigilia del match. La rosa di cui dispone l'alsaziano è il preludio degli Invincibili. Squadra che terminerà con 0 sconfitte la stagione 2003/04, eguagliando un record che soltanto il Preston North End 1888/89 deteneva.
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La partita che raccontiamo è quella del 27 ottobre 1999: Arsenal-Fiorentina, prima Fase a Gironi della Champions League.
Le formazioni:
ARSENAL (4-4-2): Seaman; Dixon, Keown, Adams, Winterburn; Parlour, Vieira, Petit, Overmars; Bergkamp, Kanu. Allenatore: Arsene Wenger.
FIORENTINA (3-4-1-2): Toldo; Pierini, Firicano, Repka; Di Livio, Rossitto, Cois, Heinrich; Rui Costa; Batistuta, Chiesa. Allenatore: Giovanni Trapattoni.
“Cominciamo, l'arbitro Lubos Michel fischia il calcia d'inizio”, esclama Piccinini.
La Fiorentina è subito pericolosa. Passano 18'': Rui Costa scippa palla a centrocampo; allarga per Bati. L'argentino crossa in mezzo, ma Winterburn anticipa Chiesa.
Uno potrebbe affermare che, chi giochi in contropiede, sia passivo. In realtà, The Trap l'ha studiata in questa maniera: i viola sono corti e aggressivi. Accennano un primo pressing, dopo di che arretrano. Appena l'avversario varca la linea di metà campo, diventano dei leoni.
L'Arsenal tiene il pallino del gioco, ma deve stare attento: "Se la tua concentrazione cala anche di un minimo, hanno le qualità individuali per rendersi pericolosi”.
Certo, i Gunners qualche brivido lo fanno corre. Ma solo brivido: Vieira al 14esimo cicca il pallone in area di rigore gigliata; al 25esimo Bergkamp lo emula.
Tra queste due azioni quella al 15esimo di Soldatino e la sua truppa: Di Livio crossa, ma Chiesa sfiora l'impatto col pallone.
Repka-Firicano tengono botta, aiutati dal centromediano Rossitto. Pierini ha il compito più arduo: Overmars su quella fascia destra è praticamente immarcabile. Finché Soldatino lo supporta in raddoppio, tutto ok. Ma quando si trova solo… Che fatica!
Il match è da dentro o fuori e la tensione si taglia col coltello. In 10 minuti due ammonizioni, dopo 3' Bati vede penzolare sopra la sua testa il cartellino giallo. Poveracce le caviglie di Dixon.
Nel bel mezzo delle interruzioni Sandro Piccinini non esita a chiamare la pubblicità. I tifosi viola a casa si vedono passare davanti agli occhi: Amaro Montenegro, Breil, Enel, Nutella…
Per l'amor del cielo, tutto interessante… però…"Vorremmo vedere la Fiorentina".
I primi 45 minuti terminano con Rossitto che ruba palla; serve Chiesa. L'attaccante calcia. La palla termina fuori di non molto.
Trapattoni esce dal campo con passo nervoso, e svelto va a rifugiarsi negli spogliatoi. Avrà qualcosa da dire ai suoi. Forse ha studiato qualche soluzione tattica; qualche “Trap” (trappola) da tendere agli avversari.
Infatti. Subito Adani sostituisce Cois. Trazione difensiva? Casomai più attenta. Overmars, lo abbiamo detto, fa paura.
La seconda frazione comincia coi Gunners all'arrembaggio. Passano 5' e… Quello là (Overmars) mette fuorigioco Pierini e Adani sulla destra. Cross perfetto. Bergkamp si ritrova a dover calciare un rigore in movimento. Peccato che la spari alta.
Ancora 6' minuti e di nuovo l'Arsenal che ci prova: Rossitto compie un'ingenuità nel cerchio di centrocampo. Vieira non si fa pregare. Recupero e servizio per Bergkamp. Menomale che Repka vanifica tutto.
Secondo Michel è fallo e ammonizione, ma dal replay si vede benissimo che sia soltanto uno spalla vs spalla. Comunque, punizione dal limite a favore dei padroni di casa.
Al 60esimo altro squillo Gunners: su punizione (un'altra). Toldo compie una prodezza. Vieira ottiene palla in area e poi scodella. Keown devia di testa. Il numero 1 viola para.
Qui, però, bisogna aprire una parentesi:
Se c'è una cosa che distingue la Fiorentina dalle altre squadre, sta nella mentalità con la quale affronta partite del genere; cioè da tutto o niente. L'orgoglio, la ferocia, la grinta che ci mette… Beh… Non sono roba da comuni mortali.
L'Arsenal appare sfinito. Wenger adopera tutti e tre i cambi. Nulla. I ritmi non si alzano.
Vero, hanno il possesso della palla. Vero, hanno creato occasioni (nitide forse un paio). Eppure quante energie hanno speso per riuscire soltanto a scalfire la retroguardia guidata da Firicano, Repka e Toldo. Nah! I londinesi hanno esagerato.
Vi ricordate? "Se la tua concentrazione cala anche di un minimo, hanno le qualità individuali per rendersi pericolosi”.
Minuto 75: Vieira tenta l'avventura. Dribbla tutti… Sì, certo. Tranne… il tackle di Firicano. La palla finisce a Rossitto che subito la passa ad Heinrich fra le linee. Il tedesco avanza palla al piede… E poi? Poi scarica sulla destra.
Lo hanno fischiato per un'ora e un quarto. Ad ogni stop, o tentativo di stop; ad ogni passaggio; ad ogni giocata. "Chiunque" avrebbe le gambe che gli tremano. Ok, ma lui è Il Re Leone.
Quando riceve palla da Heinrich, Batistuta si trova defilato sulla destra. Talmente defilato che “chiunque” o cercherebbe la deviazione per il corner; oppure, al massimo, tenterebbe il cross. Lui, però, non è “chiunque”.
Finta col destro, mettendo fuorigioco Winterburn. Il difensore degli inglesi prova a rimontarlo. Bati è costretto a defilarsi ancora di più. Infine… la magia: collo destro d'una potenza inaudita. Seaman mima un intervento solo per non perdersi d'orgoglio, per dire: “C'ero quasi”. Sì, come no? Diagonale imparabile all'incrocio.
Wembley si ammutolisce e per il successivo quarto d'ora si sente questo coro:
All'80esimo Overmars ci prova da fuori; un minuto dopo la tenta Vieira di testa. Nulla da fare. Quegli 11 viola lottano come leoni guidati dal loro Re, che non disdegna abbassarsi in difesa. Batistuta trascina la propria squadra col supporto di un monumentale Firicano, di un Rossitto favoloso e di un Di Livio dagli infiniti polmoni.
La Fiorentina, la sfavorita Fiorentina sta battendo i giganti dell'Arsenal. E lo sta facendo su suolo inglese. Col sudore della fronte, con la grinta di chi non ti molla neanche il millimetro.
Trapattoni e i suoi sembrano reggere l'urto; sembrano reggere l'assalto dei londinesi. Ma occhio a dar per spacciati gli avversari.
86esimo: Rossitto commette fallo. Bergkamp batte la punizione. La difesa della viola non riesce a spazzare. Il pallone finisce sul destro di Vieira, che tira più forte che può. Firicano fa muro, anticipando Kanu e anche Toldo. Carambola e Suker, subentrato al posto di Dixon, tira, ma la sfera si stampa sul palo. Infine, Kanu si ritrova solo e davanti alla porta sguarnita. E' un gol già fatto, se non che… Tra la rete e la palla si frappone un guantone. Sarebbe quello del numero 1 gigliato; sarebbe quello di Toldo.
L'estremo difensore compie un vero e proprio miracolo. Perché, in tutto questo batti e ribatti, lui si trova a terra. Quasi, proprio quasi, impossibile compiere un gesto tecnico del genere. Kanu si trova nell'area piccola, quando calcia. Eppure Toldo ha un riflesso veramente felino. Uno slancio e una forza nei quadricipiti che non sono umani. Almeno non in questo caso.
Alla fine, dopo altri 10 minuti di estenuante resistenza Lubos Michel fischia tre volte.
La Fiorentina è qualificata al turno successivo di Champions League.
Questo articolo è dedicato all'Ispettore Jorg Heinrich che oggi compie 53 anni. Lui, uno di quelli che ha combattuto in quel match; uno dei Leoni di Wembley.
Questo il post del Museo Fiorentina: