L'ex centrocampista della Fiorentina Michele Pazienza ci tiene compagnia nel giorno della Pasqua più surreale da tanti anni a questa parte. In un'intervista esclusiva ci racconta tra aneddoti e vecchi ricordi i suoi trascorsi a Firenze, senza dimenticare i suoi ex compagni e l'importanza della maglia Viola da lui indossata per tre anni. Ecco l'intervista di FiorentinaUno a Pazienza: Michele, ci racconta il suo momento più importante alla Fiorentina? "Sicuramente l'anno in cui abbiamo raggiunto la Champions, poi per motivi extra calcistici non ci è stata data la possibilità di partecipare. Ma la qualificazione ottenuta sul campo resta". E invece la partita che ricorda con maggior entusiasmo? "Una sfida contro la Juve, lo stadio era pieno e questa partita per i tifosi Viola è sempre molto importante. La ricordo sempre con molta attenzione". In questi giorni il suo ex compagno Frey sembra essere sempre più mattatore dei social... "Seba è sempre stato un giocherellone (ride ndr). E' un ragazzo molto simpatico, rimarrà sempre un eterno bambinone, anche chi lo vive ritorna ad essere un po' bambino. Non mi sorprende questa sua fama sui social, ha sempre saputo far divertire i suoi compagni". Ci racconta qualche aneddoto con un altro suo ex compagno come Toni? "Anche Luca era uno che sapeva divertirsi, subito dopo il rientro dal Mondiale vinto ricordo che entrò negli spogliatoi con una cintura con scritto "Io sono campione del mondo, e tu? Era una cosa veramente unica (ride ndr)". Di Mutu invece cosa porta dentro? "Adrian era un grandissimo campione, aveva delle qualità che ho visto a pochi. In un attimo era capace di inventarsi una giocata dal nulla e decidere la partita. Era uno che spostava gli equilibri". Cosa augura alla Fiorentina di trovare dentro l'uovo di Pasqua? "Prima di tutto tanta salute e serenità, ne ha bisogno specie dopo essere stata una delle squadre più colpite dal virus. In seconda battuta spero che trovi il tempo e l'organizzazione necessaria per pianificare il futuro". A proposito di virus, ha sentito il suo ex mister Prandelli visto il difficile periodo che sta passando? "Non sento più il mister, abbiamo preso strade diverse. Sicuramente sono dispiaciuto per le perdite che ha avuto, la sua zona di origine è stata bersagliata dal virus e questo fa male a lui e tutti quanti. Dobbiamo ritrovare tutti la forza di reagire ed andare avanti". Chiesa e Castrovilli in ottica futura farebbero più comodo alla Fiorentina oppure ad un'altra sua ex squadra? "Chiaramente alla Fiorentina, ha più bisogno di avere giocatori forti in squadra rispetto alla Juventus che ne ha già tanti. Sono due ragazzi molto giovani, hanno margine di miglioramento e la Fiorentina deve stare attenta a non farseli scappare". Infine che scenario immagina per il futuro dei campionati? "Da quello che sto leggendo c'è tanta voglia di ripartire e terminare il campionato, io credo che sia una mossa azzardata. Non va ripetuto l'errore di mettere gli interessi economici davanti alla salute dei calciatori, dei tifosi, di chi lavora intorno alle squadre. Le perdite economiche si possono recuperare, la salute delle persone no. Io terminerei i campionati senza assegnare lo scudetto, farei i playout per non penalizzare troppo chi magari è ad un punto dalla salvezza. Per il resto non mi sembra che valga la pena rischiare".   di Vincenzo Pennisi  
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