Fiorentina, alcune situazioni schematiche (parte prima)
Appunti su certi movimenti proposti dalla viola durante gli ultimi match
Oggi vorremmo analizzare alcune situazioni interessanti della Fiorentina di Vincenzo Italiano.
Fase di pressing
Una novità apportata dal tecnico gigliato appare molto simile, per logica, a quella che abbiamo provato a proporre in questo articolo: Fiorentina, uno spunto tattico per la fase difensiva (fiorentinauno.com)
Le ali si stringono, abbassando le probabilità di passaggi diretti nella zona centrale del campo; mentre il trequartista cerca di intercettare e di aiutare ad indirizzare la manovra avversaria, verso le macro-zone laterali.
Questo, diciamo, sembra essere il principio della Fiorentina che, almeno per certi tratti, attua un pressing che volge l'attenzione sulle linee di passaggio in sé.
Quando la manovra avversaria viene porta sulle macro-zone laterali, la pressione si alza e i calciatori vanno uomo vs uomo molto aggressivi; creando duelli fisici che finalizzano al recupero della sfera e alla convergenza dentro la macro-zona centrale.
La tendenza generale è quella di far allargare il gioco e, durante lo svolgersi della costruzione contraria, rendere prevedibile il punto di ricezione della palla e puntarlo; aumentando, nel frattempo, l'intensità del pressing e accorciando le distanze dall'uomo, poi, preso in marcatura. Una sorta di “manovra senza possesso”.
Qui sotto l'immagine della volta precedente:
Che segue (all'incirca) questo tipo di evoluzione:
Ora ve la spieghiamo:
Ieri sera, ad esempio, durante Fiorentina-Salernitana, Bonaventura (qui n.8) si staccava dalla marcatura del play basso dei granata e lo lasciava ricevere palla dalla linea dei difensori. Appena questo si girava, i viola avevano già assunto le posizioni per togliergli la profondità e obbligarlo ad allargare o rigiocare la palla indietro.
Qui sopra, Cabral (n.9) e Bonaventura (n.8) si stringono, mentre Ikoné (n.11) assume una posizione a metà, cioè già orientata e pronta sia ad accorciare verso l'esterno che a stringe verso l'interno.
I tre calciatori in questione non restano immobili, ma lavorano sulla decisione dell'avversario. Se questi decide di lanciare, Bonaventura, esempio, può alzare la sua posizione; oppure Cabral attaccarlo alle spalle. Si tratta di lavorare sui ritmi della manovra avversaria e sulle possibili decisioni di questa.
La zona mediana:
Quello che continua ad essere una costante, oltre alla marcatura a uomo dei centrali difensivi gigliati (come mostrano le zone rosse in figura), è il comportamento sempre in marcatura (a uomo) dei mediani.
I duelli che si formano, però, rappresentano un'arma a doppio taglio, perché:
Qui viene preso ad esempio, il comportamento assunto dalla Fiorentina durante il match contro la Sampdoria. Il n. 6 e il n.7 (cioè i due mediani Duncan e Mandragora) tendevano ad allargarsi molto, andando ad occupare persino il ruolo di fluidificanti.
Infatti, il n.6 è molto largo e, se avessimo potuto vedere l'azione in maniera realistica (dunque, dinamica), avremmo constatato proprio la tendenza di Duncan ad assumere i connotati di quinto di difesa.
E' proprio questa tendenza a sfoltire il centrocampo che “taglia” a sfavore alcune volte. Tipo, nella rete subita contro la Salernitana.
Poi, altra cosa fondamentale da osservare, viene mostrata, qui, dalla catena di sinistra: il triangolo formato da fluidificante, mediano e ala.
Qui, il recupero della palla avviene andando solo inizialmente sull'uomo. Dopo di che viene attuata un'aggressione direttamente sulla sfera.
Ma guardare troppo la palla ti fa scordare chi ci sia attorno a te: il calciatore avversario che attacca proprio la macro-zona evidenziata col colore rosso.
La Sampdoria non ha sfruttato tale mancanza, ma la Salernitana sì, nella ripresa.
Centrocampo: fase di possesso
Vincenzo Italiano non ha cambiato il suo principio: sviluppare la manovra dalle fasce. Quello che sta applicando è una miglioria per la rottura delle linee avversarie esterne. Ma ciò risolve solo in parte queste tre problematiche:
1.Creazione di probabilità di ricezione palla.
2.Sei o sette avanti girati schiena alla porta e schiacciati sulla linea dei difensori.
3.Il passaggio decisivo a chi ha la visione più globale dell'ambientazione.
Questa è una delle azioni che ha portato a una conclusione di Biraghi:
Mandragora (n.7) si abbassa sulla linea dei difensori, rivestendo il ruolo di terzino sinistro. Riceve palla da Amrabat (n.6) e subito gli si creano due opzioni. Saponara (n.10) scende e solito movimento, ma largo, fa Biraghi (n.4).
A cosa servono questi contro movimenti? Ad accorciare le distanze. Accorciandole, accorcio anche il ritmo dei fraseggi e riesco a irrompere con maggiore inerzia all'interno delle linee avversarie. Se a questo aggiungiamo anche il contro-movimento del centravanti arretrato, otterremmo l'aumento della verticalità tanto professato da Italiano.
A cosa serve il fluidificante che si accentra?
Serve a:
1.Avere un calciatore in più che abbia una visione globale dell'ambientazione.
2.Avere un impostatore che garantisca verticalità, ma decentralizzata. Nel rispetto del principio del tecnico.
3.Togliere “aridità” dalla zona mediana del campo e, quindi, creare maggiori probabilità di ricezione palla.
Tutti i fluidificanti della Fiorentina (chi con maggiore, chi con minore capacità) sanno crossare e inserirsi.
Dunque, osservando Dodò (nella figura sopra il n.5), possiamo renderci conto nella pratica dei tre punti appena esposti.
Questo per quanto riguarda la fase di possesso, ma si ricorda che, durante la fase di ripiegamento o attesa, questa funzionalità deve rispettare, e rispetta, in pieno questo principio del tecnico inerente la terza linea: i quattro difensori devo stare ben stretti.
Sì, “ben stretti” perché devono coprire la zona della via più diretta per fare gol.
Ne abbiamo parlato anche qui: Napoli, alcune informazioni tattiche sulla squadra di Spalletti (fiorentinauno.com)
Nella seconda parte affronteremo altre info inerenti proprio i movimenti della linea difensiva e aggiungeremo uno schema (speriamo) utile, durante la fase offensiva, per sviluppare e concludere l'azione centralmente.
Inoltre, spiegheremo alcuni limiti delle soluzioni d'attacco del mister.