L'ex portiere viola Seba Frey ha parlato ai microfoni di Radio Toscana. Queste le sue parole: La Fiorentina ha una squadra molto interessante. Questo collettivo ancora non è esploso e credo che vada ridata un'impronta a livello tattico. Io capisco il tifoso fiorentino, però non esistono persone che fanno miracoli o salvatori della patria. Le individualità ci sono, ma ancora non sono un gruppo forte come quello che eravamo noi perchè alla prima difficoltà la Fiorentina di adesso va nel vuoto. La Fiorentina si deve ricompattare e credere nelle proprie qualità per raggiungere l'obiettivo di tornare in Europa League. Iachini con fatica è riuscito a salvare i viola, ma dopo si sentiva che si era creata una piccola rottura tra l'allenatore e la piazza. Anche io da lontano avevo capito che non c'era tanta fiducia in lui. Gli va riconosciuto comunque quanto fatto nella scorsa stagione, ma era evidente che si era creata una sfiducia totale, eravamo arrivati ad un punto di non ritorno. Firenze è un piazza pesante nel bene e nel male". Su Ribery: "Franck è molto critico nei suoi confronti, è preoccupato per la situazione. Lui ha il potenziale per venire fuori da una situazione non facile. Ho visto anche il messaggio che ha riservato a Iachini e questo dimostra quanto sia un esempio. Lui è uno che si sacrifica e che vuole sempre dare l'esempio. Farà sempre una corsa in più che una in meno". Su Lafont: "Sta facendo bene, ha trovato la realtà giusta per lui. E' in un campionato meno pesante di quello italiano. La Fiorentina ha Dragowski, Terracciano e Lafont. Sono poche le squadre che a livello europeo hanno tre portieri di alto livello e che danno sempre sicurezza quando giocano". Sugli attaccanti: "Un attaccante deve fare gol. Può essere bravo quanto vuole. Ho visto che Cutrone sta facendo bene nell'U21. Poi a Firenze c'è pressione, è normale. E' una piazza esigente come Roma e Napoli. E un ragazzo se non ha le spalle larghe rischia di fare fatica. Se sopravvivi in una piazza come Firenze puoi andare a giocare dove ti pare".  Donadel sarà nello staff di Prandelli: "Il mister ha sempre creduto in Marco anche da giocatore e quindi è stata una scelta giusta. Io sono qua a casa, se mi vogliono chiamare sono a disposizione".
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