Biraghi: "Lottiamo per arrivare in Europa. Contro la Juve vogliamo..."
Ai microfoni ufficiali della Fiorentina il capitano viola Cristiano Biraghi ha rilasciato alcune dichiarazioni anche in vista del derby toscano con l'Empoli
Sul derby toscano Fiorentina-Empoli, ma non solo, ha parlato pochi istanti fa il capitano viola Cristiano Biraghi direttamente ai microfoni ufficiali della società gigliata.
In particolare, il terzino sinistro si è detto carico di giocare una bella partita ma con concentrazione assoluta:
“Quanto fa male l'eliminazione? Tanto. Perché quando giochi lì rappresenti una Nazione intera. Quando hai tanta responsabilità e non raggiungi l'obiettivo, fa ancora più male. So che non è facile pensarlo, ma bisogna ripartire. Noi l'abbiamo già fatto. Contro la Turchia era importante, non in sé per sé, ma per noi lo era per ripartire subito. Contro una squadra forte ed in un campo difficile. A noi ha dato forza e convinzione di essere già ripartiti”.
“Come stiamo? Ero sempre in contatto con Lollo, Ricky. Mi hanno detto che è stata una settimana bella e che si sono allenati bene. E' una nostra forza, lo facciamo sempre”.
“Cosa è cambiato rispetto alle altre stagioni? Le vittorie aiutano molto sul morale del gruppo. Si fa più gruppo nelle vittorie perché il clima è disteso e sereno: ed è importante. Lato campo, tecnico-tattico, è cambiato molto. Ci ha aiutato il mister in questo senso. Ti puoi concentrare sulle tue qualità e metterlo a disposizione della squadra. Ha portato vittoria, un bel clima, fiducia recuperata da parte dei tifosi”.
“Quanto sono cambiato io? Di personalità non sono cambiato. Sono cresciuto sicuramente. Sono arrivato a 24 anni, ora ne ho 29… E' inevitabile. A livello sportivo è una crescita generale ma anche individuale, con tutti: compreso me. Mancava solo una linea guida rispetto agli ultimi anni”.
“Fascia da capitano? Una responsabilità in più. L'anno scorso il capitano era German, ma altri tre o quattro cercavamo di tenere in piedi la situazione. Quest'anno lo sono io, ma altri ragazzi come Saponara, Rosati, Venuti, Callejòn mi danno una mano con la loro esperienza. Terracciano anche, cerchiamo di tenere tutto per il verso giusto”.
“Ho riconquistato tutti? Non era facile, ma è uscito spontaneo. Ho sempre detto quello che pensavo, anche negli scorsi anni. Infatti, c'è stato qualche battibecco con qualcuno. A Moena anche l'ho fatto, ma può accadere anche domani. Sono contento di come sia andata alla fine”.
“Bel rapporto con Italiano? Già dai primi giorni le sue idee parlando di campo sono quelle che ci hanno fatto accendere qualcosa nella testa. Dare tutto per divertirsi. Si capisce subito quando un allenatore ha delle idee importanti. Caratterialmente ti tira fuori tutto quello che puoi dare tutti i giorni. Non solo il giorno della partita. Questo è molto importante”.
“Dove possiamo arrivare? Siamo lì e stiamo lottando per un posto in Europa. Non credo, però, che questo sia il momento di dire dove possiamo arrivare. Dobbiamo continuare a giocare e avere lo stesso spirito avuto qualche giorno fa a Milano”.
“Che rapporto ho con Rosati? Buono dai”.
“In cosa vorrei migliorare? In tutto. La mia filosofia è quella, se non lo vuoi fare è meglio appendere lo scarpino al chiodo”.
“Social? Non uso tanto Instagram e non leggo chi mi scrive, ma non perché non ne ho voglia. E' solo che non uso i social”.
“Quanti km in media corro a partita? Sugli 11,5. Dipende dalla partita”.
“Quanto mi alleno a tirare le punizioni? Due o tre volte a settimana”.
“Come mi sono sentito quando mi hanno eletto capitano? Ero molto contento, per tutto quello che ho fatto negli anni”.
“Firenze? Si vive bene. La famiglia sta bene”.
“Sfida con la Juve in Coppa? Ci arriveremo con la nostra mentalità di fare la partita e cercare di vincere. Stando attenti a non subire gol”.
“Pregi e difetti di Italiano? Devo pensarci un po' - ride, ndr -".
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