ADDIO O ARRIVEDERCI?
Ultima della Fiorentina al Franchi, per questa stagione ovviamente, e che Fiorentina! Il pokerissimo della viola contro il Bologna mostra una squadra che ha messo definivamente alle spalle i fantasmi della retrocessione e abbattuto i blocchi psicologici che per buona parte della stagione ne hanno condizionato il rendimento. Resta un po' di amarezza per una stagione che avrebbe potuto regalare molto prima e molto di più. Ma le lacrime tardive, si sa, non sono mai servite a troppo.
Meglio guardare al futuro. Un futuro che sembra anche un po' beffardo, guardando ai protagonisti della vittoria odierna. Pensiamo a Beppe Iachini, che è riuscito a portare a compimento tra non poche difficoltà la missione accordatagli da Commisso e società, e che proprio all'ultimo ha visto la parte migliore della sua Fiorentina. Basterà a garantirgli la conferma sulla panchina viola, o il vento del mercato porterà aria nuova?
E che dire di Nikola Milenkovic. Il serbo ancora una volta è andato in rete e ha tirato fuori una prova da veterano. Non certo una sorpresa. Per lui questi giorni sono quelli della riflessione. Rinnovo in viola o accettare la corte di una delle tante pretendenti, tra cui Napoli e Milan?
Basti pensare soprattutto a Federico Chiesa. Una gara convincente come non la si vedeva da tempo, quella del numero 25 viola, e una tripletta che non solo gli consente per la prima volta di raggiungere la doppia cifra, ma regala un po' di luce al suo finale di stagione in viola. Sarà un nuovo inizio o l'ultimo atto di una meravigliosa storia in attesa di nuove avventure, Juve, Inter e Premier in testa?
Il Franchi era vuoto, ma l'eco del loro saluto odierno ha fatto arrivare un canto di vittoria.
Ora tocca alla Spal, poi sarà tempo di futuro. La palla è nelle mani di Commisso, che oggi si coccola la squadra, ma domani dovrà sedersi a tavolino per cercare una soluzione al dilemma allenatore e agli spinosi rinnovi di due dei suoi fuoriclasse.
Iachini, Chiesa e Milenkovic intanto hanno salutato il Franchi nel migliore dei modi. Se sarà un addio o un arrivederci a Settembre, citando i grandi, lo scopriremo vivendo.
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