CON LA TESTA ALTROVE..
Surreale, pesante come un macigno. Il clima generale di oggi, come ormai va avanti da giorni, non potrebbe essere definito altrimenti.
Ci si sveglia con le indecorose immagini della fuga dalla Lombardia e con l'Italia sempre più nel limbo nella speranza di arginare il Coronavirus.
Si prosegue con la futile e ormai tristemente consueta lotta tra il ministro dello Sport Spadafora e l'Assocalciatori che chiedono il rinvio del campionato e la Lega che invece insiste per continuare lo spettacolo.
Dopo una mattinata intensa e incerta dove, dopo il nuovo decreto, si sono rincorse notizie contrastanti, arriva la decisione ufficiale (non senza polemiche): si gioca, almeno per oggi.
La Fiorentina torna in campo dopo la sosta forzata, ma è chiaro che la testa sia altrove. Giocare senza pubblico dopo una settimana di polemiche e trovare la concentrazione da gara è difficile di per sé, farlo ad Udine, nella settimana dell'anniversario della scomparsa di Davide Astori, con in mano un manuale di direttive sanitarie e un'occhio a quello che succede intorno diventa una vera impresa.
Alla Dacia Arena viene fuori un match con ritmi bassi e poche emozioni. Il primo tempo è un allenamento o poco più. Tra una sgambata e un'altra e qualche tentativo, su tutti il palo di Milenkovic, si va negli spogliatoio sullo zero a zero. La ripresa non è troppo differente, con i viola che dopo un buon avvio dell'Udinese hanno qualche occasione e provano a farsi avanti, soprattutto nel finale, ma non riescono a trovare la giusta cattiveria per riuscire a vincere la gara.
Finisce 0 a 0. Un pareggio che serve a poco.
La Fiorentina torna a Firenze, pronta ad altri giorni di incertezza, all'incontro di Martedì che deciderà le sorti del campionato, ma soprattutto, ancora una volta in questo limbo di cui il mondo del calcio è solo l'ultimo dei problemi.
Nella speranza che si possa presto tornare alla normalità
💬 Commenti