“Nessun presidente al primo anno ha speso o fatto meglio di me, né Percassi, Saputo o Lotito, né Cairo o i Della Valle”. Parole al vetriolo? Forse sì, forse no. Fatto sta che risulta chiarissimo ai più come il Presidente Rocco Commisso, con una delle ultime e rocambolesche conferenze stampa, abbia voluto togliersi più di un sassolino dalla scarpa. Perché a suo modo di vedere negli ultimi tempi le critiche, feroci talvolta, ricevute dagli addetti ai lavori e dalla stampa stessa riguardo all’altalenante stagione della Viola sono risultate inopportune o controproducenti. È difficile sancire chi abbia veramente avuto ragione durante questa diatriba mediatica, fatto sta che la Viola ha raggiunto la salvezza in un campionato unico nel suo genere, durato quasi 12 mesi: a quota 49 punti ed ottenendo un onestissimo decimo posto, consolidato specialmente nelle ultime giornate post-lockdown. Ciononostante, è pur vero che sia stata un’annata particolare per il tifoso della Fiorentina, il quale ha potuto osservare, sin dall’inizio della scorsa stagione, degli avvenimenti abbastanza singolari. A partire dalla quasi-cessione di Federico Chiesa, per fare un esempio, che sembrava davvero ad un passo dal diventare un nuovo giocatore juventino ma che in seguito, pare, abbia seguito i consigli del presidente Commisso: restando in maglia viola per l’ennesima stagione. A rischio di vedere il proprio cartellino svalutato, Chiesa ha guidato i propri compagni in un campionato difficile a dir poco, vedendo nella gestione Montella un’arma a doppio taglio. Eh sì, perché l’aeroplanino ha distribuito nel corso della sua ultima cavalcata viola amori e dissapori. Se da un lato, infatti, Vincenzo Montella ha gestito alla grande le giovani leve del club (insistendo su gente del calibro di Vlahovic, per dirne solo uno) dall’altro tardava nel consegnare alla  nuova società ed ai tifosi viola risultati positivi. Ed ecco che il 21 dicembre dello scorso anno l'aeroplanino atterra, al di là dei progetti a lunga durata pianificati da Rocco Commisso, ed a Montella viene fatto un bel regalo di Natale: esonero con fiocchetto. Complici le sei sconfitte ed i tre pareggi conseguiti a cavallo tra ottobre e dicembre 2019: troppo poco per poter contare di andare avanti. Ed allora ecco il subentro di Beppe Iachini. Ed a dir la verità il mister di Ascoli Piceno non aveva sbagliato più di tanto prima del lockdown nazionale dello scorso marzo. Sino a quel momento era riuscito comunque ad agguantare 4 vittorie, 4 pareggi e 3 sconfitte tra campionato e Coppa Italia: da quest’ultima era stato eliminato dalla corazzata nerazzurra di Antonio Conte. Il post-lockdown avrebbe costituito un’incognita per chiunque, diciamocelo. Per rendercene conto appieno, lo abbiamo visto con il rocambolesco finale di campionato: vedendo la vittoria finale della Juventus ad un solo punto di vantaggio dall’Inter. Perciò non abbiamo modo di dare un giudizio completo alla gestione di mister Iachini: data l'eccezionalità del periodo appena trascorso e che, ci auguriamo, non si ripeta mai più. Insomma, gioie e dolori mai come in quest’ultima annata. Teniamo per buona questa salvezza e vediamo per la prossima stagione cosa saranno in grado di fare gli uomini di Iachini: esoneri permettendo.
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