Il Ministro dello Sport Andrea Abodi ha parlato degli spinosi casi di scommesse emersi tra ieri e oggi direttamente del Festival dello Sport di Trento, ecco le sue parole:

"C'è una partita ancor più decisiva, rispetto a quella che ci attende sul campo, che è quella della correttezza dei comportamenti. Tenendo conto che non è un problema calcistico ma una patologia sociale, perché la ludopatia questo è. E' opportuna la scelta di mandare a casa i ragazzi, anche per loro tutela".

"Questo - continua Abodi - è un fenomeno che evidentemente non abbiamo sottovalutato, ma forse non abbiamo saputo interpretare in profondità. Fermo il fatto che ci dobbiamo adeguare a quelle che sono le attività investigative che verranno svolte. Su Fagioli era già emerso qualcosa, sugli altri abbiamo appreso in questa giornata. Non c'è solo il rispetto per il lavoro che è stato fatto, ma anche la necessità di comprendere la dimensione del fenomeno".

"Io ricordo l'esperienza che ho avuto nei 7 anni di presidenza di B. Dal 2010 al 2017 per ogni stagione abbiamo fatto attività in tutti gli spogliatoi per le prime squadre e settori giovanili per spiegare i rischi di match fixing e ludopatia collegata alle scommesse. Non bisogna voltarsi dall'altra parte e comprendere il fenomeno sociale. Sapremo affrontarlo insieme anche con qualche scelta dolorosa".

Una perquisizione nel ritiro dell'Italia dà un'immagine dura del mondo del calcio. "Da queste situazioni bisogna saper cogliere l'opportunità di non voltarsi dall'altra parte, quello che emerge si affronta con tempestività e con la giusta cautela".

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