Gollini: "Meglio se c'è della sana competizione. E la Conference League..."
Alle ore 12 presso la sala stampa adiacente al Benatti di Moena prende la parola Pierluigi Gollini in conferenza stampa
Dopo l'allenamento svolto in mattinata, Pierluigi Gollini prende la parola in conferenza stampa dinanzi ai giornalisti presenti.
Ore 11.50 - In attesa dell'arrivo di Pierluigi Gollini presso la sala stampa adiacente al Benatti di Moena.
Ore 12.07 - Entra Gollini accompagnato dal DG viola Joe Barone. Quest'ultimo prende la parola per primo:
“E' un piacere essere qui. Un giocatore italiano con un passato alla Fiorentina importante. Abbiamo ricercato lui. Voglio ringraziare la famiglia Percassi e l'Atalanta per questa trattativa. Pierluigi ha un'esperienza internazionale e la Fiorentina ne ha bisogno".
Prende parola Gollini:
Sulle gerarchie e l'impatto:
“Normale ci sia competizione. E' giusto che qua ci si alleni per giocare. La Fiorentina se mi ha preso avrà visto qualcosa in me, fermo restante che una competizione sana fa da stimolo. Sarà il mister a scegliere”.
Sull'addio all'Atalanta:
“Non per scelta tecnica, ma per un problema personale con una persona in particolare. Sicuramente ho fatto tanta esperienza lì e non posso che ringraziare la gente di Bergamo. Ho dimostrato il mio valore negli anni, sono cinque anni che ho giocato in Europa. Sono in Nazionale da tre anni, il mio valore l'ho dimostrato”.
Sul ritorno alla Fiorentina e sulla Champions con la Fiorentina:
“Sarebbe un sogno bellissimo, un premio per la gente di Firenze e la gente della Fiorentina. Tornare mi fa un certo effetto, per me qui è stato un anno fondamentale. Quando un ragazzino va via di casa ci sono tante cose da affrontare, l'anno di Firenze mi ha dato l'opportunità di scontrarmi in altre culture. Vivevo in casa con napoletani, sudafricani. Senza quest'esperienza non sarei stato nemmeno pronto per Manchester. L'anno qui per me fu molto formativo”.
Sulla gerarchia e sul gioco con i piedi:
“Il portiere deve essere completo. Bisogna parare, difendere lo spazio, uscire e giocare bene con i piedi. Bisogna dare affidabilità alla propria squadra. Similitudini con Gasperini e Italiano? Molte cose, l'aggressione della palla, per esempio. Poi sul modulo ci sono tante differenze”.
Su Terracciano e la sua figura:
“Ho sempre cercato di rubare qualcosa a qualcuno e di imparare nella mi carriera, l'ho fatto in tutte le squadre. Ci sono cose da imparare anche da Rosati e Terracciano. E' fondamentale imparare cose nuove”.
Sulla Nazionale:
“E' uno stimolo, chiaro che ci penso. Con l'ambiente che i fiorentini sanno creare è ancora meglio, ti spinge a dare molto di più. Giocare a Firenze sarà difficile per tutti, come mentalità dobbiamo portare questo dalla nostra parte. Per me giocare a Firenze, invece, è molto comodo ora che sono da questa parte”.
Sul parare i rigori:
“Uno studia i giocatori e quando sei lì sei da solo. E' questione di istinto e studio. Questo è quello che faccio semplicemente”.
Sulla passione per la musica:
“Si potrebbe aprire un discorso molto più lungo, culturale sul nostro paese. Cerco di sdoganare alcuni preconcetti facendo una canzone. In America gli atleti lo fanno spesso e non vedo perché qui non si possa fare questo. la musica come la pittura, la PlayStation, ecc. Credo siano cose molto superficiali, in Italia tante persone sono ancora legati a questi pregiudizi”.
Sulla concorrenza delle altre squadre e cosa l'ha spinto a scegliere la Fiorentina:
“Sì, c'erano altre squadre su di me, ma per me era importante tornare in un posto che per me era speciale. Firenze è il posto giusto per me”.
Sulla Conference League:
“E' una competizione che ti dà molto. E' vero anche che le ore di viaggio delle trasferte sono molte e possono toglierti qualcosa. Poi potresti incontrare squadre che considereranno ogni partita come una finale, specialmente arrivando a giocarsela qui a Firenze. La rosa è luna ed il mister ha detto che vorrà utilizzarci tutti”.
Ore 12.28 - Termina qui la conferenza stampa