Il difensore e capitano della Fiorentina Under 18, Tommaso Masi, ha rilasciato un'intervista a mondoprimavera.com toccando diversi argomenti: "Mi sono ripreso alla grande, sono tornato al cento per cento. Ero pronto a rientrare in campo ma purtroppo è scoppiata la pandemia e ci siamo dovuti fermare di nuovo tutti quanti. Anche durante il lockdown ho continuato ad allenarmi tutti i giorni, seguendo le schede settimanali che ci ha inviato il preparatore atletico”. Con quale pensiero esco da questo periodo di lockdown? “Ho imparato l’importanza di farsi trovare pronti, perché il treno giusto può partire da un momento all’altro. Essere al posto giusto nel momento giusto è fondamentale, con questo spirito che ho lavorato duramente ogni giorno. È stato un po’ come tornare bambino, e sicuramente sono stato un privilegiato in questa situazione complicata per tutti”. Cosa significa vestire la maglia viola portando anche la fascia al braccio? “Questa è la mia decima stagione con la Fiorentina, e nel corso della mia trafila in viola ho avuto spesso il privilegio di indossare la fascia da capitano e di rappresentare la mia squadra, in campo e in alcuni eventi pubblici. Che dire, vestire la maglia del club per cui tifo fin da bambino e sapere di esserne il capitano è un onore e un onere, perché so cosa significa rappresentare una città come Firenze, che ha alle spalle una storia straordinaria. Al tempo stesso, però, so che la strada è ancora lunga per arrivare a raggiungere il mio sogno: quello di giocare in Serie A con la Fiorentina, con quella maglia che ormai per me è come una seconda pelle”. Dove nasce il mio "vizio" del gol? “Il fiuto del gol è un po’ nel DNA di famiglia: mio zio è stato calciatore professionista giocando proprio da attaccante e segnando tante reti nel corso della sua carriera. Non a caso anche la mia carriera era iniziata giocando in attacco nel vivaio del Prato, la squadra della mia città. Quando sono andato alla Fiorentina, però, Stefano Cappelletti mi ha schierato come difensore centrale: una intuizione azzeccata, che comunque non mi ha fatto perdere quel vizietto del gol che mi torna utile quando mi spingo in avanti sui calci piazzati”. Se mi sento pronto per il prossimo step della carriera? “La mia ambizione è quella di misurarmi, appena sarà possibile, col calcio professionistico. Aspetto un segnale dalla Fiorentina, per potermi legare ancora per tante stagioni al club del mio cuore, anche se gli attestati di stima arrivati da altre società sia italiane che straniere mi hanno riempito di orgoglio e mi hanno confermato la bontà del percorso fatto fino a questo momento. Spero di poter definire al più presto il mio futuro, con l’obiettivo primario di vestire la maglia viola anche in Primavera e dare il mio contributo al progetto di crescita pensato dal presidente Commisso, persona che ammiro per la voglia e la determinazione che sta facendo vedere in questa avventura alla guida della Fiorentina”.
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