Stadio Franchi, finisce la tregua: la reazione da Palazzo Vecchio
Il resoconto sulla delicata situazione stadio dopo le parole di Commisso
Rocco Commisso - nella sua ultima intervista rilasciata ai canali della Fiorentina - ha di fatto posto fine alla tregua per la situazione stadio, denunciando ciò che secondo lui rappresenta l'insieme di torti subiti dalla società per la questione restyling Franchi. Ecco il resoconto del Corriere Fiorentino:
Stadio Franchi, la reazione di Palazzo Vecchio dopo le parole di Rocco
La tregua, che aveva portato il neo direttore generale viola Alessandro Ferrari a firmare la nuova convenzione in cui si specificavano i tempi dei lavori per il Franchi e che sarà valida per la prossima stagione, pare già finita. E i sorrisi complici tra Commisso e Nardella di una settimana fa al Franchi in occasione della semifinale col Bruges sembrano già un ricordo. Il presidente della Fiorentina, prima di salire sull’aereo che lo riporterà a New York e pochi giorni dopo la visita del candidato del centrodestra Eike Schmidt al Viola Park, torna all’attacco. Un affondo che a Palazzo Vecchio preferiscono per ora non commentare anche se traspare un certo stupore visto che durante la breve permanenza dell’imprenditore italo-americano gli incontri erano parsi cordiali.
Ecco le parole di Commisso sulla questione restyling
E invece la posizione del club viola è di tutt’altra natura visto che arriva a evocare non meglio specificate richieste danni e azioni legali. A dirlo senza soffermarsi in giri di parole e leggendo un documento appositamente preparato è lo stesso Commisso al canale ufficiale della società: «Iniziare i lavori senza la totale copertura economica reca un significativo pregiudizio alla Fiorentina sia finanziario sia gestionale, ai suoi tifosi e all’intera comunità che segue i nostri colori. I club come tutte le imprese hanno necessità di muoversi in un quadro di prevedibilità, di tempi e costi, presupposti necessari per una sana e prudente programmazione. In questo quadro di incertezze l’unico dato certo è la significativa riduzione dei ricavi e l’altrettanto aumento dei costi che il club dovrà subire come conseguenza delle decisioni autonomamente assunte da parte del Comune di Firenze. La Fiorentina non può che riservarsi di tutelare in qualsiasi sede i propri diritti, così come già preannunciato in una comunicazione fatta avere al sindaco Nardella a gennaio di quest’anno».