Fortini: "Mi sento pronto per il grande salto. Sogno di arrivare in Serie A"
Il terzino di proprietà della Fiorentina Niccolò Fortini ha rilasciato un'intervista ai microfoni de Il Mattino
Il terzino della Juve Stabia Niccolò Fortini ma di proprietà della Fiorentina, ha rilasciato un'intervista che si può trovare questa mattina sulle pagine de Il Mattino. Il giocatore sembrava ad un passo dal ritorno in viola in sostituzione di Michael Kayode passato al Brentford in Inghilterra, tuttavia concluderà la stagione in prestito a Castellammare. Di seguito un estratto delle sue parole.
Il trasferimento alla Juve Stabia
Sono arrivato all’ultimo giorno di mercato, ed è stata anche un po’ una mia scelta. Sapevo dell’interessamento forte del direttore, ma davanti a me c’era solo la Fiorentina, anche perché avevo avuto l’opportunità di qualche panchina in serie A ad appena diciassette anni. Poi parlando col procuratore, con i familiari, ho ritenuto che andare in un campionato complicato come la B, in una piazza calda, trovando poi un allenatore fantastico che aiuta a crescere tutti, mi avrebbe solo fatto migliorare
Su Biraghi ex Juve Stabia e l'idolo Hazard
Sapevo della sua esperienza qui, ma partendo proprio all’ultimo giorno non ho avuto modo di confrontarmi. Però la scelta è stata quanto mai giusta. Sono un ragazzo che con la dedizione e il massimo impegno, vuole provare a vivere il suo sogno. Con tanta voglia di imparare dagli allenatori e dai compagni. Mi diverto davvero a giocare a calcio, prima di tutto, anche grazie ad un carattere che non mi fa sentire troppo la pressione. Fuori dal campo resto un ragazzo semplice e tranquillo, che ama stare con i suoi amici, la sua famiglia e i suoi cani. Mi piace tanto guardare vecchie partite ed ascoltare musica. Il sogno? Giocare in Premier League, giocare un Mondiale e magari un giorno vestire la maglia del Chelsea. Idoli? In primis Edel Hazard, oggi anche Reece James
Il ruolo in campo e il futuro
Sicuramente una mia peculiarità è la duttilità, la capacità di giocare sia a destra che a sinistra. Credo, poi, soprattutto per la giovane età, che sia importante il fatto di non soffrire troppo le pressioni, né prima, né durante la partita. Questo mi consente di essere sempre concentrato per dare il massimo. Di certo ho tanto da migliorare, soprattutto sulla fase difensiva, avendo sempre fatto l’esterno alto. Ma anche le diagonali, le giocate uno contro uno. Ma ci sto lavorando. Inoltre, crescendo, dovrò mettere un po’ di muscoli, in B ed ancora più in A, dove sogno di arrivare, la fisicità è spesso fondamentale. Futuro? Sono onesto, mi sento pronto per il grande salto, e so bene che quella gialloblù è l’opportunità per spiccare il volo