In occasione del terzo anniversario della scomparsa di Davide Astori, RaiPlay ha rilasciato un'intervista a Federico Bernardeschi, ex-compagno in viola di Davide dal 2015 al 2017. Questi i suoi ricordi su di lui: “Ho appreso la notizia dalla televisione, ho provato a chiamare i dottori della Fiorentina ma nessuno mi rispondeva. Quando ho ricevuto la conferma sono scoppiato in lacrime, ancora oggi duro fatica a parlarne. Io e Davide avevamo condiviso il ritiro della Nazionale pochi mesi prima, ricordo che un giorno eravamo stati fino alle 3 del mattino in camera a mangiare noci e parlare di tutto e di più. Quando trasmetti valori come quelli di Davide non esistono colori, esiste solo l’umanità. Mi ricordo che mi dava sempre uno scappellotto dicendomi che almeno uno al giorno me lo meritavo, e poi era sempre il primo a venirmi incontro e prendermi in braccio quando segnavo. Il giorno dei funerali mi ha devastato, è stato un momento tragico in cui forse per la prima volta tutti noi ci siamo resi veramente conto che lui non c’era più. Mi sono tatuato il numero 13 perché Davide è un pezzo della mia storia, un fratello che meritava di rimanere impresso per tutta la vita. Il nostro era un rapporto di amicizia prima ancora che di compagni di squadra, ricordo le cene e gli aneddoti di vita privata prima ancora di ciò che abbiamo condiviso sul campo. Davide ha portato tutta la sua umanità nel calcio, e questo credo che rimarrà per sempre un patrimonio inestimabile”.
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