Morte Berlusconi, La lunga lettera del Monza: "Grazie a Lei è stato tutto romantico"
Una lunga lettera del Monza per Silvio Berlusconi
"Un Presidente generoso e appassionato, un uomo brillante, vincente e visionario. Questo e molto altro è stato Silvio Berlusconi". Il Monza scrive una lunga lettera al compianto presidente Silvio Berlusconi. Il Cavaliere è scomparso nella mattinata di oggi lasciando il club che acquistò nel 2018. Il messaggio continua: "Tutto quello che ha realizzato nella sua vita lo ha fatto per passione, con la stessa ambizione che lo ha portato ad avere successo in ogni settore in cui è sceso in campo. Silvio Berlusconi ha vissuto quattro vite, come ha sempre raccontato Adriano Galliani, che durante queste vite gli è sempre stato accanto, come amico e fedele collaboratore. Edilizia, televisione, politica e calcio. In tutti questi quattro capitoli ha scritto la storia dell’Italia e non solo, partendo da missioni che sembravano impossibili e invece si sono tutte puntualmente realizzate. Nel 1977 viene nominato Cavaliere del Lavoro grazie alla sua brillante attività edilizia: da lì, sarà per molti, per sempre, il Cavaliere. È stato il politico rimasto in carica più a lungo da Presidente del Consiglio dell’Italia repubblicana, ruolo che ha ricoperto per quattro volte. E poi il calcio, la sua grande passione. Nel 1986 è diventato Presidente del Milan, con cui ha vinto tutto: 29 titoli in 31 anni dominando in Italia, in Europa e nel Mondo".
L'AVVENTURA CON IL MONZA
"Il 28 settembre 2018 si è tuffato con la stessa passione in una nuova avventura calcistica, acquisendo il Monza. “Chi ci crede combatte, chi ci crede supera tutti gli ostacoli, chi ci crede vince”. Uno slogan diventato la sua più grande lezione che ha lasciato ai giocatori e dipendenti della grande famiglia biancorossa in questi quasi cinque anni. Parole che campeggiano ovunque tra l’U-Power Stadium e il Centro Sportivo Luigi Berlusconi – Monzello, due gioielli completamente rinnovati nella sua gestione biancorossa in cui il Club è diventato da Serie A sotto tutti i punti di vista. Quando Berlusconi ha preso il Monza, la squadra mancava dalla Serie B da 19 anni e non aveva mai conquistato la Serie A. “Sarà romantico”, cantavano i tifosi sognando qualcosa che sembrava impossibile soltanto a nominarlo. Ma credendoci, lavorando con passione, impegno ed entusiasmo, il Monza di Berlusconi è passato dalla Serie C alla Serie A, regalando ai suoi tifosi emozioni indimenticabili come l’incredibile notte di Pisa o la prima vittoria nella massima serie sulla Juventus. Discorsi in spogliatoio, cene della vigilia a Villa Gernetto o visite settimanali a Monzello: la carica che ha portato Silvio Berlusconi ai suoi giocatori è stata sempre un motore di inesauribile entusiasmo e fiducia. La spinta che ha reso possibile il grande sogno della Serie A, come lo ha ribattezzato Adriano Galliani, che nonostante i tanti anni di amicizia, da quel lontano 1 novembre 1979, non è mai riuscito a non dargli del Lei. Per immenso rispetto, quasi per devozione".
L'UOMO DEI SOGNI
"I giocatori più giovani si sono sempre stupiti dell’umiltà e della disponibilità che il Presidente ha mostrato verso ogni componente della squadra. Tra una battuta e un aneddoto, Berlusconi ha sempre voluto sapere tutto dei suoi ragazzi, sorprendendoli a volte per quello che dimostrava di conoscere di ognuno di loro. Ha distribuito fogli con consigli e regole da seguire non soltanto sul terreno di gioco, ma anche fuori, perché Berlusconi ha sempre fondato i suoi successi sui valori del rispetto e del fair play. Vincere, ma con stile. Con lo stesso entusiasmo di quando volava a vincere le finali di Champions League ha seguito il Monza nelle trasferte di Serie C, non si è perso una partita alla televisione quando gli impegni politici non gli consentivano di essere allo stadio. Dopo ogni obiettivo raggiunto, ne ha subito tracciato uno successivo. Perché la sua forza è stata non fermarsi mai, sognare e inseguire sempre nuovi traguardi. Per Monza e tutti i monzesi è stato l’uomo dei sogni. Grazie a Lei Presidente è stato tutto romantico".