Mourinho: "Berardi? Prende in giro e rigori inesistenti; mi preoccupa l'arbitro..."
Il tecnico della Roma, Josè Mourinho, ha presentato il match di domani contro il Sassuolo
La Roma domani sarà impegnata nel match complicato contro il Sassuolo e il suo allenatore Josè Mourinho lo sa. Lo specialOne ha risposto alle domande dei cronisti presenti a Trigoria, nella conferenza stampa della vigilia del match. Le sue parole:
La componente mentale.
Mourinho apre così:"Nello sport individuale sei da solo e quando sei da solo non puoi condividere responsabilità. Magari per questo mi piace tanto il tennis perché c'è bisogno di coraggio e personalità. Dopo quando perdi non puoi guardare intorno e dare le colpe a nessuno. Di quello che ho letto, è perdita di tempo se io dico il nome di qualche giocatore a cui mi riferivo giovedì. Questo non sono io. Internamente sì, oggi ho avuto una buona conversazione con i giocatori. Quanto più è positivo il rapporto che tu hai con una persona, più è confortante nel dire le cose brutto. Quando c'è empatia e amore è molto più facile tornare alla situazione normale. Ho detto le cose che penso e continuo a pensarlo. Il rapporto è molto buono e questo ci fa stare bene, andando a Sassuolo per prendere il risultato in una partita che per diversi motivi in questo momento non mi conforta molto”.
Che insidie nasconde il match?
"Buona squadra, buon allenatore per il progetto che vogliono loro. Giocano 38-40 partite a stagione e si preparano da una settimana. Arrivano al top e questa è la prima insidia, la loro qualità. Poi sono onesto: l'arbitro mi preoccupa. Oggi è una partita super importante per noi. Il profilo dell'arbitro non mi lascia tranquillo, ma neanche il var, purtroppo è un arbitro con cui sempre abbiamo avuto sfortuna. Poi abbiamo ancora un giocatore che mi dispiace ma devo nominarlo, che è Berardi: è un giocatore assolutamente fantastico. Amo quel giocatore, ma bisogna avere più rispetto per gli avversari e per il gioco. Fa troppo per destabilizzare gli avversari, prende in giro, prende rigori inesistenti, lo amo e lo odio"
Ha sempre avuto buone risposte dai suoi giocatori dopo uno sfogo. Come si porta la squadra al livello successivo?
"Non sarà girare la testa dall'altro lato e non guardare la situazione. Ho detto ai giocatori che se vogliamo avere ambizione di volere di più, questo tipo di profilo che ti fa stare sempre in zone di comfort, magari a qualcuno piace, a me no, a me piacerebbe più emozione giocare con una squadra che deve salvarsi, che gioca per un punto per non andare in Serie B. Una situazione di tranquillità non mi piace. Ci sono allenatori esperti nel far giocare bene le squadre in alcuni ambienti, senza responsabilità. Ho detto ai ragazzi che bisogna essere meno superficiali. Nel mio vocabolario italiano base è la gara che meglio si adatta a quello che penso io. Io ho vinto un campionato con il Real Madrid con 100 punti e perso un altro con 93. Ogni weekend vincevamo noi e il Barça, se una volta tu pareggi sei in difficoltà. Dover vincere sempre è duro, serve quella parolaccia che non posso dire. Serve da tutti, non da 3-4. Non abbiamo il potenziale per vincere tutte le partite, non abbiamo il potenziale per lottare per lo Scudetto, ma lo abbiamo per stare lì al quarto o quinto posto con gli altri. Dobbiamo alzare il tono. Non so se riesco con le parole, ho spiegato ai ragazzi che si può migliorare con il lavoro di campo ma è dura. Non lavoro mai con Cristante, perché gioca e riposa. Vediamo se domani riusciamo a migliorare questo aspetto. Poi avremo una settimana piena per lavorare da martedì a domenica".
Karsdorp da traditore a titolare: lei dà sempre una seconda possibilità. Si aspetta qualcosa da chi ha definito superficiale?
"Parliamo velocemente di Karsdorp, è esattamente quello che è successo con lui contro il Sassuolo quel giorno. Stavamo vincendo, abbiamo quasi divorziato, siamo stati al limite, poi empatia e buon rapporto ci ha fatto tornare indietro. Capisco che Rick è Rick e ha cose positive e debolezze, però non ha giocato l'ultima gara ed è fresco. Mi aspetto che giochi benissimo. Parlare di panchina è parlare anche di chi è entrato contro l'Udinese e ha vinto la partita. Chi è entrato nell'ultima non ha migliorato la gara. Non ho sbagliato decisioni nei cambi, magari nella squadra che ha iniziato la partita, mancava la compattezza sufficiente, potevamo essere 3-0 al primo tempo e oggi non avremmo parlato di questo".
Qual è il potenziale della Roma secondo lei? Questi giocatori sono sufficienti o a gennaio serve qualcosa di più?
"In condizioni ideali ovviamente mi piacerebbe avere più opzioni e più qualità, ma non voglio essere interpretato negativamente. Conosco la nostra situazione, penso infatti che siamo sottovalutati per quello che abbiamo fatto. Club, giocatori, proprietà, staff, siamo stati sottovalutati, siamo riusciti a fare cose importanti e stare lì con squadre che hanno altro potenziale. La mia squadra senza infortuni può lottare, però senza Smalling è dura, senza di lui una partita è dura, tre mesi e metti due in più...se lui non rientra entro la fine dell'anno solare, lui salta 68 allenamenti. Uno che non fa 68 allenamenti anche se torna il 31 dicembre, torna a fare che? A giocare? Ad allenarsi. E non è che in due giorni recuperi il livello, serve tempo. Quando vedete Kumbulla lì è perché voi vedete 15' di allenamento. Riscaldamento, passaggi e poi è fuori. Kumbulla e Smalling sono fuori, Ndicka è venuto qua e Tiago ha fatto molto bene. Mi ha detto: "Mister, è perfetto per panchina e per crescere con te", è diventato titolare ogni partita per la situazione. Siamo in difficoltà, gioca Cristante e poi non è davanti. Mentalmente sono oltre questo o quel nome, sono in una direzione per cui ogni gara sono questi e andiamo con questi e cerchiamo di fare il meglio. Senza lamentarsi, sono molto più positivo di prima, gioca chi deve giocare. Ndicka a gennaio andrà via, Mancini prenderà un giallo e salterà la Fiorentina e noi andiamo avanti con forza".
Poi sul mercato
Per gennaio le sono stati proposti dei nomi o non si potrà far nulla?
"La situazione è complessa, con il financial fair play c'è il rischio che prendi un giocatore e poi non può giocare in Europa o devi toglierne un altro. Se mi arriva la possibilità di avere una finestrina per fare qualcosa sarò molto contento e felice di poter fare qualcosa di positivo per la squadra, se non è possibile non è possibile e andiamo con tutto. Prima di finire, dico una cosa che mi ha detto un mio amico. ‘Tu sai chi è sfortunato con il secondo posto nel girone? La squadra di Champions che deve giocare contro di noi". Conclude così Mourinho.