Quando l'entusiasmo può diventare un problema...
L'esonero di Vincenzo Montella e la crisi di risultati della sua Fiorentina hanno inequivocabilmente palesato una dura verità: qualcosa, da qualche parte, in estate è andato storto.
Si è parlato tanto degli errori sportivi, di quelli tecnici e tattici fatti da questo o quell'altro esponente della Fiorentina, dai giocatori, alla dirigenza, passando appunto per il tecnico.
Eppure si è forse un po' sottovalutato quanto anche Firenze e la sua passionalità abbiano probabilmente contribuito in parte alla debacle di questa prima parte di stagione.
Inutile negarlo, Rocco Commisso ha portato con sé entusiasmo e tante aspettative. La passione contagiosa del presidente e la sua visibile voglia di fare, la sua presenza costante e il non tirarsi indietro palesando la volontà di far tornare la Fiorentina ad essere una delle big del campionato hanno fatto probabilmente perdere di vista quanto successo la passata stagione.
Trasformare una salvezza all'ultima giornata in un piazzamento da primi della classe non è certo una missione che può essere compiuta in una estate (per altro iniziata in ritardo). A maggior ragione tenendo conto dei già precedentemente citati errori.
Eppure il modo "fast, fast, fast" di Commisso, unito all'arrivo di nomi eccellenti come quello di Ribery e alla permanenza di Chiesa, avevano probabilmente illuso di potere alzare (e di molto) la barra delle aspettative e bruciare le tappe. Il mantra di inizio campionato era la calma, ma il sogno aveva le sembianze della zona europa.
Risultato? I mugugni e le voci di esonero sono iniziate ben presto, forse troppo. La pressione è salita. E si sa, non tutti sono in grado di reggere una piazza calda e passionale come Firenze. Soprattutto se gran parte della rosa è composta da giovani che, pur talentuosi, hanno bisogno ancora di crescere. Soprattutto in una squadra che fuori ha scritto sopra "lavori in corso". Ed ecco che la situazione è degenerata, i limiti pre esistenti si sono esasperati, e dai mugugni si è arrivati ai fischi. Se agli errori aggiungi il peso della maglia,il blocco psicologico e la pressione si arriva ai risultati delle ultime settimane.
Pazienza e Firenze non sono mai andate d'accordo. Ma a parer mio dovranno imparare presto a farlo. In molti pensano che allontanato Montella tutti i mali di questa Fiorentina verranno scacciati. E' importante ricordare, invece, che a meno di miracoli del duo Pradé - Iachini, questa comunque rimarrà una annata di transizione, cosa che forse all'inizio si è persa di vista accecati dal bagliore dell'entusiasmo. Triste, indigesta, ma necessaria. La rosa comunque rimarrà composta in buona parte da giovani di belle speranze che per poter crescere dovranno poter sbagliare, capire, ritrovarsi. E comunque rimane importante un aiuto dal mercato.
Se si capiranno queste cose, aiutando ad allontanare paura e blocchi, allora con probabilità potremo assistere ad una seconda parte di stagione positiva. Se Iachini come Montella dovrà invece fare i conti con i fantasmi della viola del passato, quelli che inorgogliscono dicendo che alla Fiorentina spetta un posto tra le grandi, e quelli che impauriscono ricordando la salvezza conquistata all'ultima giornata l'anno passato, non ci sarà Iachini che possa salvare da un replay di Fiorentina - Genoa.
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