Nicola Innocentin svela a TMW come sia nato l'affare Franck Ribery alla Fiorentina: "Oltre che assicurarmi sulle condizioni fisiche di Franck con Gianni Bianchi, preparatore del Bayern, ho usato anche il programma Comparisonator: era in fase beta ma grazie al mio rapporto con chi l'ha creato è stato utile e fondamentale. Immaginavamo un trasferimento in un club senza Coppe, poi gli infortuni sono imponderabili. Però il dato emerso è stato positivo". Ribery al top comparato con le classifiche di rendimento della Serie A. "Al netto del nome e del prestigio di Ribery, oggettivamente sarebbe stato un parametro zero con ranking comparativi altissimi. Si posizionava sempre primo, secondo o terzo, o comunque nella top ten dei valori analizzati". Come è nato tutto? "A fine giugno ero a Firenze, Pradè era da poco alla Fiorentina. Con lui ho parlato di diversi profili tra cui Franck Ribery. Con il ragazzo c'era un rapporto personale, vivendo a Monaco di Baviera. Peraltro, casualità, i nostri figli andavano alla stessa materna. E poi avevo la garanzia di Bianchi sulle sue garanzie fisiche". Poi c'è stato da convincere Ribery e da far quadrare tutti insieme i conti. "Da lì abbiamo verificato l'interesse di Ribery nel venire a Firenze, cosa che ho fatto direttamente con lui. Più videoconference con Franck e con la Fiorentina, supportando questa attività grazie ai dati. Abbiamo fatto notare tre cose: con la comparazione, è stato evidentente che avrebbe potuto giocare bene anche in Italia. Poi che da solo aveva all'epoca un numero di follower superiori a Fiorentina e sponsor: anche a livello di immagine, per una proprietà americana, sarebbe stata un'opzione importante. E poi come straniero in Italia avrebbe goduto del decreto crescita per gli sgravi fiscali. Poi tutto si è concluso partendo da quegli input lì. L'operazione poi è andata avanti formalmente con l'agente Migliaccio e con Davide Lippi. E si è conclusa, per la felicità di tutte le parti in causa".
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