Il quotidiano svela. Bove? Lesione al ventricolo sinistro: ora i test genetici
Il quotidiano svela il motivo per il quale sia avvenuto l'episodio di questo weekend a Edoardo Bove
Il quotidiano svela il motivo per il quale sia avvenuto l'episodio di questo weekend a Edoardo Bove.
Di seguito quanto riportato dall'edizione odierna de La Nazione:
Bove potrà continuare a giocare?
C’è il rischio che il centrocampista viola Edoardo Bove non possa più giocare a calcio. Ora sta bene. Dal reparto di Cure intensive del trauma e delle gravi insufficienze d’organo è stato spostato ieri nella terapia intensiva della Cardiologia di Careggi, monitorato a scopo precauzionale. Il ciclo di accertamenti per arrivare a una diagnosi certa prosegue. Il giocatore del club viola al diciassettesimo minuto del match Fiorentina-Inter domenica scorsa si era accasciato sul campo di calcio: subito soccorso, durante il trasporto in ospedale aveva avuto un arresto cardiaco per fibrillazione ventricolare.
Nella sfortuna, fortunato. Il Dae ha fatto il suo lavoro, il cuore è tornato a battere normalmente: cardiovertito in pochi minuti senza che il cervello abbia riportato alcun danno. Prima di lui il capitano della Fiorentina Davide Astori, il centrocampista del Livorno Piermario Morosini non ce l’avevano fatta.
La motivazione
Ma perché è successo? L’accurata indagine di risonanza magnetica del cuore effettuata lunedì sembrerebbe aver messo in rilievo una lesione del ventricolo sinistro. Che parrebbe essere stata presente anche nelle tre risonanze magnetiche cui il calciatore era stato sottoposto dal 2020 dopo aver avuto una miocardite post Covid. Ora toccherà ai test genetici dare un nome all’eventuale patologia cardiaca. Servono da uno a tre mesi per individuare possibili alterazioni.
La causa della fibrillazione, se sarà confermata, la lesione del ventricolo, sarebbe chiarita. Mentre agli esami genetici spetta il compito di individuare il motivo per cui si sarebbe formata la lesione. Potrebbe essere l’esito cicatriziale della pregressa miocardite oppure l’espressione di una cardiomiopatia aritmogena congenita su base genetica, il male che aveva ucciso anche Astori e Morosini