"La fortuna sarà cieca, ma la sfortuna ci vede benissimo." E questa volta ad essere finito, nuovamente, sotto la sua lente è il tecnico viola (per quanto ancora?) Giuseppe Iachini: Beppe per gli amici. Le recenti uscite in conferenza stampa ci hanno raccontato di un Beppe risoluto, deciso e pronto al confronto. Davanti ai nostri occhi avevamo un Beppe convinto all'ennesima potenza delle proprie idee, ma aperto alle proposte degli altri addetti ai lavori. Tuttavia, posso solo immaginare quanto fosse stremato e provato il nostro Beppe ogni qualvolta gli si palesassero davanti domande e richieste di ulteriori chiarimenti: settimana dopo settimana, giorno dopo giorno. In merito a cosa? Alle ultime prestazioni negative, ovviamente. Perché Amrabat, per esempio, continua a giocare da mediano arretrato, Beppe? All'Hellas Verona non era esploso propriamente in quella porzione di campo, bensì più in avanti. Oppure, perché Callejòn ha giocato nel ruolo di centravanti contro la Roma domenica scorsa, Beppe? Un ruolo quasi inedito per lo spagnolo: al Real Madrid ed al Napoli si era fatto conoscere per quello che faceva poco più a lato, sulla fascia destra. Immagino che Kouame, Vlahovic e Cutrone non l'abbiano presa benissimo all'Olimpico, domenica pomeriggio, vero Beppe? Queste, ed altre riflessioni ancora, hanno rappresentato per mister Iachini più di qualche insidia nello slalom verso la vittoria: arrivata contro il Padova di recente in Coppa Italia, vero, ma con quale fatica! E non ci dimentichiamo di quelle contro l'Udinese ed il Torino in campionato, certo, ma ancora oggi i tifosi sobbalzerebbero dal seggiolino per l'angoscia provata in quei momenti. Per questo e per altre sicurezze non pervenute nelle ultime settimane, il tecnico ascolano pare sia sprofondato sempre più nell'oblio. Non si potrebbe nemmeno parlare di "rottura" con i tifosi, poiché il feeling con quest'ultimi pare non essere mai scattato appieno sin dagli inizi. E mai come quest'anno quest'ultimi si sarebbero immaginati questa sorta di partenza in campionato. C'è chi dice che ciò sia accaduto a causa della nuova linfa propinata dalla proprietà italoamericana, volta sempre più ad una visione futuristica della casacca viola lanciando sin da subito nuovi centri sportivi, nuovi stadi e, quindi, nuova vita. Senza dimenticare un calciomercato più che qualitativo effettuato dal diesse Daniele Pradè la scorsa estate, specialmente per quel che riguarda il reparto di centrocampo. Insomma, un po' di questo, un po' di quello ed il tifoso viola mai come quest'anno aveva riposto grandi aspettative nel lavoro della squadra: ad oggi non ancora pervenute. Firenze nella sua magnificenza non può essere di certo considerata una metropoli. Ed in città come quella del capoluogo toscano le voci si rincorrono e rimbombano più veloci che mai. Da questa mattina per le vie del centro storico una flebile voce chiamata Maurizio Sarri si è trasformata nel giro di mezza giornata in una catastrofe annunciata per il nostro Beppe: questa, insieme a quella di Walter Mazzarri, si preannuncia più vicina che mai. Ma attenzione a quello che potrebbe essere il colpo di scena dell'anno, tale da spazzare tutti e tutto: no, non siamo al Vespucci di Firenze-Peretola, ma io sento in lontanza un "aeroplanino" che sta atterrando in riva all'Arno, di nuovo.
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