Pizzigoni: “Italiano? Inaccettabili alcue critiche nei suoi confronti"
ll giornalista ha analizzato l'attuale situazione della Fiorentina e del suo allenatore
Carlo Pizzigoni, giornalista e collaboratore di Sky e La Gazzetta dello Sport, ha analizzato il momento della Fiorentina.
ll parere su Italiano
A sentire tanti tifosi della Fiorentina che ora fanno i cori per Italiano mi si apre il cuore e sono felice di questo, perché da Firenze ho sentito le cose peggiori sull’allenatore viola, sembrava li stesse portando in Serie C. Italiano è l’uomo che dopo salvezze e stagioni non gloriose si è guadagnato la chiamata viola, è arrivato e ha portato la Fiorentina in finale di Coppa Italia e nelle finali europee: il lavoro alla fine paga. Sono molto contento per lui, so quanto ci teneva, l’ho sentito ed è super gioioso di quanto fatto e costruito con la Fiorentina. Arrivo a comprendere certe intemperanze del tifoso, dettate spesso dai risultati del campo, ma non comprendo quanto detto dai media. Il ‘non è capace di difendere, non sa fare la fase difensiva’, sono inaccettabili. Ed è triste che alla prima sconfitta si torneranno a dire queste cose
“Non cura la fase difensiva”
Si è parlato spesso dei continui cambi di formazione di Italiano, ma gli addetti ai lavori devono cercare di raccontare al meglio questo aspetto, che è un’esigenza dei tecnici. Il problema è che se perde Italiano, come accaduto a Praga col West Ham, ci si dimentica di tutto e si comincia a dire che ‘non cura la fase difensiva’, frase che vuol dire tutto e niente, e questa diventa in automatico la ‘frase del tifoso’. Non concepisco poi l’idea che serva avere sempre il consenso: se dopo la sconfitta della Fiorentina col West Ham io dico che Italiano è un grande allenatore, mi prendo le pernacchie da tutti, ma non mi interessa. Analizzo, motivo e spiego il perchè, cioè che prendendo una squadra che lottava per non retrocedere e nel giro di poco tempo portandola a certi livelli ha fatto un lavoro straordinario in un ambiente non facile. Qualcuno potrà obiettare, ma almeno ci sarebbe uno scambio di opinioni. Coi soli dati ormai si può dimostrare qualsiasi cosa: occorre motivare e analizzare certe prese di posizione, che vadano oltre la semplice incazzatura del tifoso