Cairo: "Il totale delle scommesse dovrebbe dare una quota al calcio"
Il presidente del Torino, Urbano Cairo, ha rilasciato alcune dichiarazioni sul momento del calcio italiano
In un momento dove il calcio italiano, specialmente negli ultimi due anni con la vittoria della Roma in Conference League e lo scorso anno quando tre italiano giocarono le tre finali che il palcoscenico europeo ci propone; a tal proposito ha parlato il presidente del Torino, Urbano Cairo.
Le scommesse non pagano
Cairo apre così il suo pensiero: "Il calcio è in una fase particolare, reduce da anni difficili col Covid che ha depresso fatturati e conti economici. Sono aumentati i debiti, così come le difficoltà generali. Credo si possa rapidamente risalire, i buoni risultati anche a livello internazionale hanno generato attenzione, poi gli accordi con Dazn e Sky e gli accordi che stiamo facendo per i diritti tv all'estero. Questo è tutto positivo. Poi il tema è che il calcio italiano ha bisogno di un sostegno, o meglio di avere ciò che è suo: c'è una norma europea sul diritto di autore. Per esempio il monte totale delle scommesse, che ammonta a 16 miliardi, dovrebbe dare una quota al calcio.
Ci vorrebbe un aiuto
"Se noi avessimo ciò che è giusto, come la percentuale del monte scommesse, non chiederemmo nulla a nessuno. Penso al cinema. Quando hai una situazione in cui le tax credit valgono 800 milioni, ecco quello è un aiuto importante che noi non abbiamo. Il Decreto Crescita è un piccolo aiuto per avere dei campioni che arrivano dall'estero e rendono più appetibile il campionato italiano, ciò aiuta a vendere i diritti all'estero, per poi dare una contribuzione maggiore allo stato italiano che prende dal calcio 1 miliardo e 400 milioni all'anno" ha concluso il presidente di Rcs Urbano Cairo, intervenuto durante «Sport Industry Talk», convegno organizzato da Rcs Academy e Corriere della Sera.