NARDELLA, "Firenze ripartirà. Sugli stadi serve una legge, capisco Commisso"
Il sindaco di Firenze Dario Nardella, ospite di TMW Radio assieme a Mario Sconcerti, ha parlato di temi di attualità tra coronavirus e Fiorentina: “Il momento è drammatico per tutti: la Toscana è un po’ la linea Maginot tra nord e sud Italia. Abbiamo un numero di contagi limitato ma siamo molto esposti perché la nostra è una regione grande. Nella provincia di Firenze abbiamo un incremento tra i 30 e i 60 infetti. Firenze penalizzata da questo stop? La nostra economia è molto condizionata dal turismo anche se abbiamo aziende molto avanzate. Sicuramente questa pandemia ci penalizzerà ma abbiamo tante realtà che ci daranno una mano. Questa la sarà la sfida più grande di tutte per noi, passeranno molti mesi prima che questa pandemia possa dirsi finita. Coverciano aperta ai malati? La casa della Nazionale è adatta a certi tipi di cure: ha una foresteria organizzata e stanze adatte alle cure. Già dalla prossima settimana sarà adattata ad ospitare le persone in quarantena o in isolamento domestico. La Fiorentina si è attivata per una donazione importante alla città e alla nostre strutture ospedaliere: sono felice vedere che il mondo del calcio ha messo i piedi per terra e ha trovato un canale di umanità con un Paese che sta soffrendo. Se la Sovrintendenza rivedrà il suo giudizio sul Franchi? Noi dobbiamo far coesistere l’esigenza di far vivere i monumenti ma anche valorizzarli: bisogna però distinguere i monomeri veri e propri (quelli fatti per essere visti e basta) da quelli che devono essere vissuti. Il problema del Franchi non è solo fiorentino, basti pensare al Flaminio: siamo sicuro che impedendo la rivalutazione degli stadi di una certa epoca si fa il loro bene? Serve una legge che semplifichi certe procedure perché noi sindaci abbiamo le mani legate. Capisco bene Commisso che rimane sorpreso perché rimane sorpreso dalla nostra “impalcatura” tutta italiana: spesso faccio fatica a spiegargli i nostri meccanismo”.
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