Pradè: "Noi con Italiano vogliamo fare un percorso lungo"
Alla conferenza di presentazione di Arthur Cabral è intervenuto anche il DS della Fiorentina Daniele Pradè
Assieme ad Arthur Cabral è presente in conferenza stampa anche il DS della Fiorentina Daniele Pradè per spiegare ai giornalisti l'operazione che ha coinvolto il centravanti ex Basilea.
Quest'ultima è fissata alle ore 14 presso la sala stampa del Franchi “Manuela Righini” ma in diretta streaming con i giornalisti, a causa dele norme anti-Covid attualmente vigenti.
Ore 14.06 - Prende la parola Daniele Pradè per primo, poi parlerà Cabral. Il DS viola ritornerà a parlare alla fine delle dichiarazioni di quest'ultimo.
"Siamo qui a dare il benvenuto a Arthur Cabral. Siamo contenti. Una punta forte, un calciatore giovane già nell'orbita della nazionale brasiliana. Forte fisicamente. Lo abbiamo seguito tanto. Siamo stati bravi e fortunati a cogliere l'occasione a pochi giorni dalla fine del mercato”.
Ore 14.32 - Riprende la parola Pradè
Sulle parole di Commisso e sulla cessione di Vlahovic:
“Siamo uniti e sappiamo di essere forti. Non dipendiamo da un solo giocatore. Oggi il nostro capitano ha parlato a lungo con Commisso e gli ha ribadito di remare tutti insieme nella stessa direzione. Italiano ha gestito benissimo la situazione. Non potevamo dire di no alla cessione in termini economici. Comprendiamo l'amarezza dei tifosi, ma purtroppo ci sono situazioni che passano al di sopra di noi. Oggi le società sono quasi prigioniere di agenti e calciatori”.
Su Julian Alvarez e Augustin Alvarez:
“Julian l'abbiamo seguito tanto ma nel momento del mercato non siamo mai andati ad aggredirlo. Non avrebbe avuto senso dopo Piatek e tutta la situazione di Vlahovic. Augustin invece ci piace, ma il Penarol fa giustamente i propri interessi e lo valuta per noi in maniera eccessiva”.
Su Commisso e sul suo ‘dover riflettere’:
“Ripeto, non posso commentarle. Ma capisco fortemente la sua delusione conoscendolo come persona. Oggi è troppo presto per potere dire quali siano i suoi sentimenti. Non faremo qualsiasi cosa per ridargli energia ed entusiasmo. Speriamo di vincere anche più partite possibili per riprendere i nostri tifosi. Questo mi compete fare”.
Sugli obiettivi tecnici senza Vlahovic cambiati, o meno:
“Noi per raggiungere certi obiettivi non possiamo basarci solo ed esclusivamente su un giocatore. Abbiamo chiuso per un giocatore al 23 dicembre e non era in programma la cessione di Vlahovic. Il 4 gennaio abbiamo preso Piatek. Venduto Vlahovic, abbiamo preso Cabral. Questo dimostra che non perdiamo assolutamente le ambizioni: casomai sono aumentate. Ho sentito più volte dire che con la cessione di Chiesa, 60 milioni, e Vlahovic a 75 Rocco Commisso si sia pagato l'acquisto della società. Ma voglio dare alcune spiegazioni. E' verissimo che abbiamo incassato tanti soldi, ma tutto parte da lontano. Io devo fare il meglio dell'azienda. Chiesa è stato valorizzato benissimo dalla società, in primis da Paulo Sousa e poi dalla vecchia dirigenza. Poi Vlahovic, complimenti a chi l'ha acquistato, ma poi c'è la crescita di un giocatore. Cominciando da Montella, passando per Iachini e sicuramente con Prandelli. Tra me, quest'ultimo e Barone ci dicemmo che questo sarebbe dovuto essere il giocatore su cui puntare. Ha iniziato con difficoltà, ma ci abbiamo creduto e siamo stati bravi. Noi in questi tre anni abbiamo dato via circa 50 calciatori che ti portano ammortamente, commissioni e stipendi che hanno avuto. Come Thereaux, Dabo, Eysseric, Oliveira, Rasmussen, Montiel, Dijks… Abbiamo dato via più di quaranta giocatori e quelli sono costi. Io non sono mai stato autocelebrativo, ma quando sono andato via io dalla Fiorentina ho lasciato Cuadrado, Alonso e altri. La nostra ambizione sportiva non cambia. Abbiamo dei programmi ben precisi e fortunatamente abbiamo una proprietà molto forte dietro. Vogliamo tenerla viva”.
Sul bilancio del mercato di gennaio:
“Io penso che siamo una squadra completa. Benassi per noi è un uomo importantissimo, come Pulgar. Volevano giocare e li abbiamo accontentati. Non abbiamo mai detto quale sia il nostro obiettivo, ma che vogliamo raggiungerne il più possibile. Per prima cosa avevamo bisogno di un'identità e l'abbiamo raggiunta. Crediamo molto nel tecnico e nei giocatori. Siamo una società pronta a migliorarsi”.
Sull'Europa e sul rinnovo di Vincenzo Italiano:
“Il percorso lungo piace a tutti. In questo momento c'è condivisione con l'allenatore su tutto. C'è feeling, ma non abbiamo mai toccato il discorso rinnovo perché siamo entrati in contatto solo 6 mesi fa. Ma possiamo dire che siamo contenti di lui e che ci piacerebbe fare un percorso lungo insieme, ma le cose si fanno in due. Abbiamo combattuto per averlo. L'abbiamo pagato per averlo. Per il futuro spero sia sempre meglio”.
Ore 14.50 - Termina qui la conferenza stampa
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