Kean, crediti foto profilo Facebook ACF Fiorentina
Kean, crediti foto profilo Facebook ACF Fiorentina

Moise Kean potrebbe aver trovato il contesto giusto dove esprimersi. La Fiorentina rappresenta un palcoscenico ideale per rilanciarsi.

Di seguito quanto riportato da La Nazione:

Il passato di Kean: dalle difficoltà a una possibile continuità

Sta tornando a essere quello che le stagioni in Inghilterra e Francia avevano evidenziato, prima della parentesi (nefasta) in bianconero, dove si erano perse le tracce del giovane di talento e concretezza che aveva fatto sperare – anche in chiave azzurra – di aver trovato finalmente lo stoccatore implacabile del futuro. Ma soprattutto del presente

Del passato si è detto anche troppo, considerato i tanti ’prima’ volta legati all’attaccante viola. E’ il 28 maggio 2017 quando fu il primo millennial a segnare in serie A, nel successo della Juventus al Dall’Ara (1-2). A lungo si era parlato di un suo passaggio in prestito proprio ai rossoblù. Bologna, una piazza dove avrebbe potuto mettersi in mostra e crescere ulteriormente. Poi tutto era sfumato, e Kean si era ritrovato a vestire nuovamente i panni del comprimario in una squadra da sogno (quella di Ronaldo, per intendersi) in cui chiunque – campioni affermati compresi – faticavano a guadagnarsi il posto. Da lì, la voglia di cambiare aria, con Inghilterra prima (Everton) e Francia poi (Psg) Kean pareva aver trovato la sua dimensione e tranquillità. Pareva, appunto, perché il ritorno alla Juve, prima in prestito e poi riscattato, non coincide con il passato scintillante

Kean
Kean, crediti foto profilo Facebook ACF Fiorentina

Kean poteva finire al Bologna: una sliding door

Fino a spegnersi in una triste e anonima stagione scorsa. Inutile trovare o provare a spiegare i motivi del blackout; non serve proprio a nulla. Moise ha voltato pagina, scegliendo probabilmente un ambiente più adatto a lui, come poteva essere il Bologna del 2017 – nessuno si offenda – dove il fuoriclasse viene coccolato, difeso ed esaltato. Per informazione chiedere a tutti quelli che da lì sono passati e rinati (Baggio docet). Ecco, l’ambiente di Firenze, la Fiorentina, Palladino sono la ricetta migliore, dove un ragazzo di poche parole e tanti fatti può ritrovare un filo logico della propria carriera

Perché alla fine le parole lasciano il tempo che trovano, mentre il pallone se trova la via del gol è più convincente di un lungo e accorato discorso. Perché Ke(a)n il Guerriero in fondo vuole solo continuare a camminare lungo il sentiero che conosce meglio: quello del gol. Come sta confermando in questo periodo. Bisogna solo continuare così e la ‘guida’ Palladino è la migliore per lui. La fiducia a volte, è la molla per tornare a essere un ‘fantastico’ attaccante

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