IL NUOVO CHE AVANZA..E QUELLO CHE ARRANCA. RIBERY TOP, FLOP BOATENG
Primi bilanci in casa Fiorentina. In molti hanno criticato il mercato estivo di Pradé, colpevole di avere costruito una rosa incompleta, che ha complicato il lavoro di Montella.
Ma al di là della mancanza di alternative o di possibili caselle rimaste scoperte, come sono andati i nuovi volti dell'estate viola?
Sicuramente promosso Franck Ribery. Il francese si è visto troppo poco rispetto a quanto avrebbero voluto società e tifosi, ma la sua presenza nelle prime giornate dentro e fuori dal campo è stata fondamentale per la Fiorentina. 2 gol , 2 assist e tanta qualità in 714 minuti giocati. Poi la sua assenza, tra squalifica e infortuni, e la luce del gioco viola si è spenta. Un caso? Proprio no...La speranza è che dopo il fastidioso infortunio che lo terrà ai box ancora qualche mese possa dare il suo decisivo contributo per lo sprint finale.
Tutto sommato positivo anche Martin Caceres. Il mastino sudamericano si conferma osso duro anche nella parentesi viola. Spesso deve riuscire ad ovviare ad assenze e problemi. A volte, ci riesce, altre meno. I numeri impietosi della difesa viola sono anche sulle sue spalle, ma probabilmente tra tutti è il meno colpevole. Con le assenze di Pezzella, è toccato a lui prendersi sulle spalle la difesa gigliata. Personalità e garra non gli sono mancate e gli valgono comunque la promozione.
Alti e bassi per Dragowski. Il polacco è un ritorno più che un nuovo arrivo, ma è comunque alla prima stagione da numero uno viola. In estate viene preferito a Lafont, e lui non lo fa rimpiangere. Qualche errore, prevedibile vista la giovane età, ma anche tante grandi parate.
Nonostante il dualismo con Milan Badelj che lo costringe a modificare il suo solito raggio d'azione e ad adattarsi a nuovi compiti, Pulgar è risultato uno degli acquisti meglio riusciti del mercato estivo. Quantità, qualità, una grossa mano in fase difensiva e di impostazione, e tanta freddezza sui calci piazzati.
Rimandato Milan Badelj. Un rimandato di fiducia per il giocatore croato. Primo, perché tutti a Firenze sanno di cosa sia capace e la speranza è di tornare a vedere il metronomo conosciuto qualche anno fa, secondo, perché nell'ultima uscita è comunque apparso in crescita rispetto ad un avvio impalpabile. Sperando che sia di buon augurio.
Bocciatura comune per Dalbert e Pol Lirola. Dovevano essere le ali su cui far volare la Fiorentina. Il meccanismo, sino ad ora, ha funzionato a metà. Pochi sprazzi in cui hanno fatto vedere ciò di cui sono capaci, molte le situazioni in cui invece sono risultati poco incisivi e troppo timidi. Troppo poco. In difesa il risultato non è stato migliore.
Kevin Prince Boateng doveva essere il punto di riferimento dell'attacco gigliato. Quattro mesi dopo, è la quarta scelta dell'attacco dopo Chiesa, Ribery e Vlahovic (aspettando Pedro). Anche colpa della scelta di Montella di affidarsi alle due punte che certamente non l'ha favorito, certo. Lui però non sembra aver fatto gran che per smentirlo.
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