Una sosta per svoltare una stagione, e Prandelli a Firenze è sinonimo d’Europa...
Ci eravamo lasciati una settimana fa con il dilemma “Iachini-in o Iachini-out” e con una gara, quella del Tardini contro il Parma, che in un modo o nell’altro avrebbe deciso le sorti della stagione della Fiorentina. Ebbene dopo un pareggio per 0-0 privo di emozioni la società gigliata ha scelto di optare per il cambio di allenatore. Una decisone arrivata dopo 48 ore dalla partita e che ha avuto come conseguenza il ritorno in quel di Firenze di Cesare Prandelli.
Si riparte da capo dunque, dopo 7 gare tra molti bassi e pochi alti si è deciso di affidarsi all’esperienza di un tecnico che conosce bene la piazza e che, ruolo di traghettatore o no, sarà chiamato a dare una scossa ad una squadra che adesso non ha più alibi. Il tema relativo a come Prandelli deciderà di schierare in campo la sua Fiorentina è già stato trattato diverse volte in questi giorni (sembrava si vada verso un passaggio al 4-3-3), ciò che invece mi preme maggiormente analizzare non sono le variazioni tattiche che questo cambio in panchina comporterà, piuttosto le reali possibilità per i viola di ridare un senso ad una stagione che sembrava essersi incanalata sulla falsa riga delle precedenti.
Nonostante un esonero a campionato iniziato sia sempre sinonimo di un errore di valutazione che si cerca di correggere, il punto fondamentale è che al contrario della scorsa annata, quando Montella fu sollevato dall’incarico dopo 17 giornate, qui siamo appena alla 7^ gara di Serie A. Ci sono dunque ancora 31 partite da disputare e 93 punti a disposizione, un periodo immenso calcisticamente parlando. I giudizi di questo avvio di stagione potrebbero non essere gli stessi già tra un paio di mesi, cosi come anche le posizioni in classifica potrebbero variare.
Ciò che intendo dire è che il tempo per raddrizzare la rotta di una barca, che sembrava alla deriva solo fino a pochi giorni fa, c’è tutto, e la scelta di provare a sistemare le cose con un cambio in panchina alla seconda sosta per le Nazionali potrebbe rivelarsi alquanto vantaggiosa. Prandelli avrà più tempo per lavorare sulla squadra e provare a dare una prima impronta alla rosa (nonostante il gruppo sia privo di 6 nazionali che hanno raggiunto i rispettivi ritiri) e la zona Europa, ossia il settimo posto (l’ultimo valevole per i preliminari di Europa League), dista solamente 4 punti. Se è vero che ci sono diverse squadre sulla carta supereroi alla Fiorentina è altrettanto vero che il potenziale di questo organico sul campo non l’abbiamo mai visto espresso al 100%. Inoltre non si può non aggiungere come il nome di Cesare Prandelli faccia ritornare alla mente il ricordo delle notti europee. E un ritorno nelle competizioni internazionali è un po’ ciò a cui tutti i tifosi in questo periodo stanno pensando e soprattutto sognando. Eh si perché sognare fino a prova contraria non costa nulla e alle volte i sogni se uno ci crede fortemente si realizzano anche.......
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