Palladino Prade Ferrari (ph. acffiorentina.com)
Palladino Prade Ferrari (ph. acffiorentina.com)

L'edizione odierna de La Nazione si sofferma sullo stile di gioco e sul calcio di Raffaele Palladino.

L'analisi parte dalla sua tesi per laurearsi a Coverciano, intitolata “Dal settore giovanile alla prima squadra: l’evoluzione della metodologia”.

Di seguito un estratto del  quotidiano:

La tesi di Palladino

La tesi, articolata in sei capitoli, prende in esame l’importanza della scelta dei collaboratori all’interno di uno staff tecnico, del legame tanto con il team manager quanto con il ds e soprattutto evidenzia il valore di avere un rapporto vero e leale coi giocatori: "Io ho bisogno di voi e voi di me" è il motto che apre il quinto capitolo dello scritto, che spiega come il dialogo debba essere sempre alla base di tutto al fine di avere un gruppo coeso. La parte finale è dedicata quindi ai risvolti del sistema di gioco, il già citato 3-4-2-1 che in fase di possesso diventa 3-2-4-1 o 3-1-5-1 (e nel quale gli spunti chiave sono la costruzione dal basso, resa possibile grazie all’abbassamento di un quarto di centrocampo e di un difensore laterale, nonché il concetto di "ampiezza" che porta a imprevedibilità e densità di uomini in zona palla) e che invece in quella di non possesso declina in un 5-4-1. 

Raffaele Palladino
Palladino (ph.acffiorentina.com)

"Il "Palla-show" è pronto a iniziare"

Chiosa sugli allenamenti, che Palladino svolge in due modi: una seduta di 110’ improntata sulla forza massima, i duelli e le partite "a pressione" alternata a una da 112’ basata su forza a contrasto e tattica, con particolare attenzione alla ricerca del terzo uomo in fase di costruzione dal portiere. Il "Palla-show" è pronto a iniziare

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