Erick Pulgar, centrocampista viola, è stato intervistato da La Nazione. Alcuni passaggi significativi: "Tatuaggi? Non li ho mai contati, ma sono tanti e tutti hanno un significato preciso. E’ un modo per raccontarmi. Sul collo ho il nome di mia mamma. Davanti quello di mia nonna... Poi, sul petto, ho l'immagine del quartiere della mia città, dove sono nato e cresciuto. E qui, sull'avanbraccio sinistro si può leggere una preghiera". Sulla trattativa. "Ero in vacanza. Di solito non mi piace parlare di calcio o di contratti quando stacco la spina, ma quando ho capito che la Fiorentina faceva sul serio, mi è entrata un'ansia terribile. Volevo sapere, volevo sapere tutto e in fretta". I rigori sono una specialità. "È stata ed è  una sfida con me stesso. Tutta colpa del mio primo rigore. L'ho calciato in un Torino-Bologna e l'ho sbagliato. Quell'errore mi ha fatto infuriare e da quel momento mi sono detto che sarei diventato imbattibile dagli undici metri. Mi sono allenato e mi alleno tantissimo. E nella Fiorentina, Montella mi ha scelto, insieme a Boateng, come rigorista. Bello".
CORFIO: "Una partita da 7+"
LA NAZIONE, Pulgar: "I rigori una sfida personale. Il mio idolo? Vidal"

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