SAMPDORIA, Ranieri: "La Fiorentina in futuro avrà altri obbiettivi. I viola ripartono a mille..."
Queste le parole in conferenza del tecnico della Sampdoria Claudio Ranieri, prossimo avversario dei viola, riportate da Tuttomercatoweb
Quanto è stata importante la vittoria di Torino?
"La vittoria di Torino è stata importante perchè ci ha dato i tre punti. Sappiamo che sarà un campionato combattuto e lo sarà fino alla fine del torneo. L'importante è aver fatto un'altra gara positiva dove abbiamo saputo reagire".
Che gara sarà?
"Una bellissima sfida. La Fiorentina è stata costruita ed è stata rinforzata con il mercato di gennaio. In questo momento ha i nostri stessi obiettivi ma in futuro ne ha altri. Ora dopo la partita di Torino sarà importante confermarsi. Sarà una partita spigolosa con le due squadre che cercano spesso la profondità".
Il fatto che la Fiorentina rischi di lottare per un obiettivo non preventivato può essere un piccolo vantaggio?
"Non so. Quando si sta in campo questi vantaggi non si vedono. Poi in partita ci sono dei piccoli vantaggi e tu devi essere bravo ad approfittarne. Alla Fiorentina c'è un allenatore coriaceo che voi conoscete bene e che io ho avuto da giocatore. So cosa infonde alla squadra. Ha vinto a Napoli e ha messo in difficoltà la Juventus, non sarà facile ma noi stiamo attraversando un buon momento e quindi non sarà facile neanche per loro".
Colley in campo dopo l'errore?
"E' vero che ha fatto l'errore ma è stato concentrato tutta la partita. Errori ne facciamo tutti, impazzisco quando non è concentrato".
Yoshida?
"Arriverà il suo momento".
Il 4-3-1-2 può essere un segno di maturità da parte della squadra?
"Lo sappiamo che la squadra è stata costruita per quello schema ed è logico che lo ha nel DNA. Ricordo quando andai a Napoli, era il Napoli post Maradona, e cercai di giocare a quattro dietro ma la squadra non marciava. Iniziò a marciare quando misi Zola dietro le due punte. Ora col rientro di Depaoli, anche domenica la squadra può giocare 4-4-2 contro una squadra che gioca 3-5-2".
Il VAR a "chiamata"?
"E' una cosa simpatica. La nostra chiamata può essere simpatica, bisogna vedere come la prendono gli arbitri (ride ndr). Un conto è che la chiamino loro e un altro che lo chiamiamo noi. E' un segno di apertura. Gli arbitri sono sempre più competenti ma qualcosa può sfuggire e questa macchina può essere utile affinché le partite siano più giuste e reali".
Il tempo effettivo?
"Quando ero ragazzo io giocavo a basket. Si potrebbe fare i 30 minuti canonici. In Inghilterra, non ricordo se un uomo della Lega o lo stesso arbitro, ci disse che il prodotto calcio è venduto in tutto il mondo e quindi che non venga criticato l'operato dell'arbitro. In Italia si chiede il giallo, è una cosa bruttissima. Il protestare sistematicamente su tutto non è bello per chi deve acquistare un prodotto che deve essere molto bello tatticamente e molto fluido".
Ci sarà la possibilità di risucchiare la Fiorentina.
"Sono tre punti importantissimi e sia noi che la Fiorentina giocheremo per i tre punti. E questo è importantissimo".
Quota salvezza a quanto?
"Onestamente non faccio questi conteggi. Arriviamo a 40 punti e poi vediamo cosa succede".
Samp dopo il mercato?
"Mi ha dato giocatori che mi mancavano come Yoshida o come La Gumina che attacca la profondità. Siamo meglio assortiti".
Può giocare Duncan. Che Fiorentina si aspetta?
"Io mi aspetto una Fiorentina che si richiude a fisarmonica e riparte a mille all'ora. Che giochi Duncan o meno dipende da Iachini".
Il suo bilancio della esperienza la Samp.
"Quando entri in corsa le difficoltà ci sono sempre perchè tu non conosci i giocatori, perchè è un conto conoscerli da avversari e un altro è entrare e percepire le sensazioni che ti danno. Potrebbero giocare altri giocatori se io li avessi testati nel pre campionato. Tanti cambi non li faccio perchè non mi posso permettere di sbagliare nulla e quindi devo andare coi piedi di piombo. Sono venuto qua per lavorare a testa bassa, sono soddisfatto. Lo ripeto, perchè ho trovato un ambiente di lavoro meraviglioso e questo mi permette di sentirmi a casa. E questo è importante per un allenatore".
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