Gosens, crediti foto profilo Facebook ACF Fiorentina
Gosens, crediti foto profilo Facebook ACF Fiorentina

Ieri pomeriggio si è svolta la conferenza di presentazione di Robin Gosens. Il tedesco ha parlato chiaramente esprimendo concetti interessanti e dando la sua visione sul modo di giocare di Raffaele Palladino.

Di seguito l'analisi da parte de La Nazione:

Fiorentina voluta fortemente 

Sono bastate poche parole a Robin Gosens per convincere in una manciata di istanti i tifosi che quello messo a segno dalla Fiorentina a ridosso del gong finale di mercato sia stato un colpo, oltre che di elevata caratura tecnica, anche di profonda saggezza. Quella dimostrata nelle frasi dirette e dense di significati da parte di un professionista che, pur nato in Renania, aveva evidentemente la maglia viola nel destino. Gli elementi per credere ai segnali delle stelle del resto ci sono tutti: un gol (decisivo) all’esordio sotto la Curva, la sfida alla sua grande ex squadra – l’Atalanta – in calendario dopo la sosta ma soprattutto il sogno nel cassetto di comprare un casale in Toscana che l’esterno stava già cullando da tempo.

Ancor prima che qualcuno dal Viola Park alzasse il telefono per garantirgli una terza chance in carriera in Serie A: «Credo a certi indizi, nulla accade per caso» ha confessato l’esterno: «Quando il mio agente mi ha detto che potevo trasferirmi a Firenze ho subito capito che era un segnale. Quello che dovevo venire in una città dove avrei potuto crescere i miei bambini e in una squadra in cui avrei avuto l’opportunità di fare uno step in avanti. Per noi Berlino non è mai stata casa come lo è l’Italia»

Gosens
Gosens, crediti foto profilo Facebook ACF Fiorentinta

Fiorentina può fare lo stesso percorso dell'Atalanta

Ma a colpire del classe ’94 è stata soprattutto la genuinità con cui ha tracciato la rotta dei suoi obiettivi e con la quale è pronto a mettersi a disposizione. Un atteggiamento da professore che, nella sua umiltà, ha tanto ricordato quello di un altro jolly del passato, ovvero Martin Jorgensen. «La Fiorentina ha i presupposti per ripetere il percorso fatto dall’Atalanta» ha spiegato Gosens: «Qui c’è un centro sportivo magnifico. Ci sono sono giocatori giovani ma anche elementi con esperienza, un mix che può farci andare nella direzione presa dalla Dea. Ora sta a me dare una mano e mettere a disposizione la mia esperienza»

L’impatto col mondo viola per il tedesco è stato travolgente ma è chiaro che fin qui qualcosa nella sua nuova squadra non abbia funzionato: «Tutti vogliono i risultati subito ma con tanti elementi nuovi serve tempo. In questi giorni ci siamo concentrati sul lavoro in fase difensiva» ha chiarito l’esterno, «perché tra giocare con la linea a quattro e quella a tre c’è differenza. Vedo qualità nel nostro gioco: siamo sulla strada giusta». Quella che a lungo Gosens ha percorso a Bergamo, sotto la guida di Gasperini: «Un maestro, per me, il Gasp: sapevo che ogni giorno che lavoravo con lui potevo migliorarmi. Con Palladino mi aspetto di fare lo stesso perché è piaciuta subito la sua idea di calcio e il rapporto che ha coi giocatori». La rete siglata al 96’ col Monza ne è una riprova

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