Kean, crediti foto profilo Facebook ACF Fiorentina
Kean, crediti foto profilo Facebook ACF Fiorentina

Alberto Polverosi sulle pagine del Corriere dello Sport ha analizzato la partita di ieri in Conference concentrandosi su Kean.

Si aspettano cambiamenti

Ancora non ci siamo. Anche in coppa s’è rivista la Fiorentina di Parma, con gli stessi errori, la stessa confusione, la stessa superficialità, in difesa un altro disastro. Se la Fiorentina ha sofferto così tanto ci sono altre ragioni, fra cui il mancato sostegno a un allenatore giovane che ha appena iniziato un ciclo tutto nuovo. Questo allenatore avrebbe avuto bisogno di un organico al completo, o quasi, prima dell’inizio della stagione. E’ vero che anche altri club (Napoli, Juve, Roma) sono nelle stesse precarie condizioni, ma la Fiorentina è l’unica squadra italiana a giocare due partite che decidono la sua stagione, l’unica delle nostre otto in Europa costretta ai playoff prima della fine del mercato. Finora Palladino ha allenato una squadra che cambierà almeno altre due volte, ha provato giocatori che non conoscono ancora il loro futuro e ne accoglierà altri ancora distanti da Firenze

Gonzalez e Vlahovic

Kean l'aspetto positivo

Esiste comunque un aspetto positivo in una serata amarognola, il nome è quello di Moise Kean. Dopo oltre due anni la Fiorentina ha forse trovato l’erede di Dusan Vlahovic. A convincere non è stato solo il suo gol, bello e decisivo, ma soprattutto il modo con cui l’ex juventino è entrato in campo e si è battuto. Ha convinto la rabbia. Voleva quella rete, la cercava da più di un anno e alla fine l’ha trovata. Serviranno altre verifiche, ma questa partita così complicata, difficile, iniziata e finita malissimo dalla Fiorentina, può rappresentare la sua svolta

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