La traslazione zona laterale-zona centrale, almeno stando a quanto si è deciso di analizzare dello Sporting Braga, viene operata attraverso l'uso, quasi esclusivo (con unica eccezione per un movimento della punta), delle linee (vettore interno o esterno, scesa o salita) diagonale (/) e inserimento (|).

Se definissimo la zona laterale, come macro-zona, potremmo suddividerla. Suddividendola, potremmo ottenere due micro-zone: laterale-laterale, centro-laterale. Ed è quest'ultima che conviene considerare, se volessimo, quantomeno, avere una parvenza del principio offensivo dei portoghesi:

Prendiamo ad esempio questa immagine:

I numeri servono solo come riferimento dei movimenti, non sono quelli realistici di ciascun calciatore

 

Recupero palla e impostazione dal basso. Il centrale di difesa, solitamente, rappresenta la funzionalità di maggior supporto agli avanti, sgravandoli dalla staticità e componendo la trasformazione da dinamismo ad accelerazione. Invita all'asimmetria, attraverso vettori di salita e scesa, o interni ed esterni. Serve a mantenere non la mutevolezza, la quale sussiste nella misura in cui lo schema fluisce, ma il ritmo stesso a cui la funzione riesce a produrre finalizzazioni.

I passaggi riprodotti dal difensore centrale sono di due tipologie: \ e /. Con, dunque, direzione interna o esterna.

Nel caso sopraesposto, la direzione è esterna. La punta (n.10) si abbassa e crea una sezione vuota alle sue spalle, portando con sé il marcatore avversario. L'ala (n.7), che era già scesa, disegna una diagonale interna; mentre l'altra punta (n.9) ne disegna una esterna. Il fluidificante (n.4) disegna, invece, un inserimento con direzione in salita.

Inoltre, stando all'evoluzione dell'azione: il n.4, se volessimo fare un'ulteriore specificazione, non soltanto produce in lunghezza, ma anche in ampiezza. Poiché il n.10 e il n.7, con la loro scesa, hanno causato una sezione vuota con distanze ragguardevoli. Soprattutto se considerassimo un fatto: questo è un contropiede, e il difensore centrale che imposta e il fluidificante, nel momento in cui si lancia, sono sottoposti ad un pressing avversario asfissiante. Lo stesso pressing, però, che mostra il suo “doppio taglio”.

Altro dettaglio interessante: le funzionalità convergenti (perciò non solo quelle di cui abbiamo precisato le movenze) hanno al centro del campo visivo, cioè l'oggetto di concentrazione, la via più diretta per far gol. Questo spiega che nel calcio odierno si stia preferendo dequalificare una visione più sensibile e globale dell'ambiente calcistico: la visione centrale diventa l'unico strumento visivo utile, mentre la visione periferica viene (probabilmente) sostituita dalla riproduzione estetica dei compiti. Diciamo più spicciola: dagli esercizi mnemonici.

Quando i livelli di pressione devono raggiungere il loro apice

Qui, adesso, tratteremo in breve una situazione di pressing ultra-offensivo; cioè quando, nello scorrere del match, lo Sporting Braga utilizza uno schema di aggressione più coercitivo.

Prima, vi proponiamo questa immagine:

Rappresenta il limite della pressione fatta uomo vs uomo dalla Fiorentina. Dall'inizio della zona rossa, che combacia con quello dell'area “grande” di rigore, i viola (lo spiegammo qualche mese fa) si staccano dall'avversario e passano a difendere sulle linee di passaggio interne, di modo da far allargare il gioco. E non solo, ma anche da far passare alla squadra opposta quel limite. In quanto l'ala, durante l'evoluzione della manovra dei rivali, si stacca, si abbassa e si accentra; lasciando a questi un unico corridoio laterale e prevedibile, atto esclusivamente ad un inserimento con direzione a salire.

Adesso, vi proponiamo quest'altra:

Tornando al Braga, questa immagine raffigura il limite della pressione uomo vs uomo dei portoghesi. Limite di quando il pressing è costretto, causa il momento del match, a raggiungere il proprio apice d'aggressività. 

Arrivano fin sull'inizio dell'area "piccola" di rigore. Lì, l'avanti si stacca e occupa le linee di passaggio interne. A quel punto l'avversario allarga e, uomo vs uomo, il suo compagno viene persino raddoppiato.

Infatti, il braguista, a cui corrisponde il ricevitore della palla, viene sostenuto da quello che difende sulle linee interne. Un gegenpressing claustrofobico per chi lo subisce.

Inoltre, il comportamento assunto dall'attaccante (o anche da altre funzionalità), senza avversario da marcare a uomo, lo posiziona in una sezione, se la palla venisse recuperata, di ricezione della stessa o, comunque, dove potrebbe partecipare al contropiede.

Conclusione:

Questo un incipit di come i prossimi avversari europei della Fiorentina affrontino le partite. Speriamo di aver dato informazioni interessanti e che aiutino (in parte ovvio) la comprensione dello stile di gioco dello Sporting Braga.

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