Gli esperti su Kean: "Dipende dalla ferita il rientro, non dal trauma cranico"
Il dottor Manzuoli è stato intervistato dal Corriere dello Sport sulla situazione di Moise Kean
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Marcello Manzuoli, ex medico viola, è stato intervistato dal Corriere dello Sport a seguito dello scontro tra Kean e Dawidowicz di domenica, che ha comportato al centravanti viola un trauma cranico. Di seguito le dichiarazioni dell'esperto.
Come muoversi in queste situazioni
“La prima cosa da fare in questi casi è non lasciarlo mai solo le prime ventiquattro ore. Poi serve qualche giorno di osservazione: se non ci sono problemi si ricomincia con gli allenamenti. Io ho avuto diversi infortuni di questo tipo, addirittura con perdite di memoria. Qualcuno era convinto di essere in ritiro, invece eravamo già in campo...È chiaro che ogni caso è a sé: solo quando ci sono le sufficienti garanzie di tornare ad avere dei possibili contatti con la testa e con gli avversari serve una consulenza neurologica, poi si può tornare in campo.
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I tempi di rientro per ferite di questo genere
In casi come questo, con una ferita in una zona che può essere di contatto, i tempi di rientro possono essere dettati più dalla ferita che non dal trauma cranico. Di solito i tempi di recupero sono di dieci o quindici giorni, massimo un mese.”