Hirsch: "Arup lavorerà anche sul Camp Nou e sul Bernabeu. Il Franchi..."
David Hirsch di Arup ha parlato in conferenza stampa presso Palazzo Vecchio in merito alla vicenda legata al nuovo Artemio Franchi
Ecco le dichiarazioni rilasciate da David Hirsch presso Palazzo Vecchio:
"Sono molto emozionato di essere qui in questo momento storico per la città di Firenze. Per noi questo è un momento straordinario. Il Team Arup è stato responsabile di numerosi progetti con una grande risonanza e rilevanza: il Bosco Verticale di Milano, lo stadio del Manchester City, con 40 mila posti, nonché lo stadio del Bayern Monaco e la Singapore Sports Hub. Entrambi i progetti (Bosco e Eithad) furono interamente portati a termine dal nostro studio. Inoltre stiamo anche lavorando nuovamente a Milano, per costruire una nuova arena per manifestazioni sportive.
Abbiamo grande competenza sugli impianti sportivi, e ce ne siamo occupati in tutto il mondo. Dal 1998 ad oggi sono più di 140 le arene ideate da Arup. Inoltre attualmente stiamo lavorando sul Bernabeu di Madrid e sul Camp Nou di Barcellona.
Per Arup questo progetto rappresenta una straordinaria opportunità per dare ulteriore valore aggiunto al patrimonio architettonico italiano. È un grande onore poterci confrontare con un’opera del grande maestro Pierluigi Nervi.
Per noi questo progetto è stato una sfida, per rispettare il presente ma avere anche uno slancio verso il futuro. Il protagonista del restauro di Campo di Marte è senza dubbio lo stadio. Abbiamo cercato di ottenere un rapporto di equilibrio tra presente e futuro, rispettando l'opera di Nervi. Abbiamo cercato di implementare gli elementi nuovi con delicatezza.
Franchi: La forma a D sembra non rimandare ad un rettangolo di gioco. Per questo motivo abbiamo provato ad immaginare il rettangolo come elemento geometrico di connessione con i nuovi elementi. In questa maniera l’abbiamo scelto come copertura dell'impianto.
Seppur staccandosi dagli elementi già presenti, questa copertura rispetti gli aspetti fondamentali del Franchi. Le tribune sono quasi nascoste da questa nuova copertura. L'idea principale era l’orizzontalità dell’immagine. Con questo progetto la Torre di Maratona sarà più isibile. In questa maniera la copertura sembra un foglio staccato, che galleggia sull’opera originaria“.