Paolo Condò, giornalista di Sky Sport, ha scritto sul quotidiano
Repubblica un commento sulla notizia delle dimissioni di
Cesare Prandelli arrivate nella giornata di ieri: “Fra gli effetti perversi del cattivismo imperante merita una menzione il fatto che un antico complimento, ‘quella è una brava persona’ , suoni oggi sottrazione anziché aggiunta. Perciò l’etichetta di brava persona si consegna in mancanza di altro, una specie di premio di consolazione. Cesare Prandelli si è dimesso dalla
Fiorentina? Che brava persona, lascia lì i soldi. Ritorno di
Iachini? Beh, Cesare Prandelli è stato un ottimo allenatore. Gli va riconosciuto di essere stato l’unico a estrarre grandi cose assieme da
Antonio Cassano e
Mario Balotelli, i nostri campioni mancati, la generazione perduta per sempre tranne che in quel mese del 2012, quando il loro talento raffinato, sviluppato e assecondato da Cesare portò l’Italia alla finale europea con la Spagna. Prandelli ha concluso lì la sua bella traiettoria, perché dalla delusione del Mondiale successivo non è più riuscito a risalire: poche esperienze infelici fino a questo ritorno a Firenze da tutto o niente”.