Sandro Cois ex centrocampista della Fiorentina ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di Tuttomercatoweb.com  durante la quale ha toccato anche l’argomento relativo al suo ritiro dal calcio giocato: "Avevo iniziato a capire nell'ultimo anno alla Fiorentina. Ho provato a continuare altri due anni alla Sampdoria e Piacenza ma non riuscivo più a rendere. Non riuscivo neanche più ad allenarmi e giocando in un ruolo comunque fisico mi sono arreso, rinunciando all'ultimo anno di contratto. Tutto è nato da quel maledetto Arsenal-Fiorentina nel 1999 dove ho subito una testata da Tony Adams. Andai all'ospedale a Londra e non videro nulla se non un trauma cranico. Invece io avevo sempre la febbre, allergia agli antinfiammatori e dopo varie visite mi hanno trovato due ernie cervicali, tra cui una anche seria. Nei primi due anni successivi al mio ritiro ho avuto una crisi di rigetto, ho staccato, non guardavo neanche le partite se non per le finali di Champions o eventi realmente imperdibili. Questo stacco mi è servito per prendermi degli spazi. Sì, quello del calciatore è un mondo dorato, sono riuscito a realizzare il sogno della mia vita ma quando smetti sei ancora giovane e hai tutta la vita davanti. Devi essere intelligente a capire che sei stato fortunato e che hai la testa a posto puoi fare una vita normale. La vita va avanti e non c'è solo il calcio nella vita. A maggior ragione questo concetto acquisisce valore in questo momento di vera catastrofe mondiale".
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