VENUTI: "All'esordio ho provato una grande emozione. L'impegno da parte nostra non è mai mancato. Prandelli? Non ce lo aspettavamo, e su Vlahovic..."
Lorenzo Venuti, difensore viola, si è concesso in una lunga intervista a Radio Toscana partendo dalle sue origini e finendo al clima in spogliatoio. Queste le sue parole:
"Giocare per la Fiorentina? Per me che sono nato vicino a Firenze è un insieme di emozioni che sento dentro di me e sulla pelle. Quando ho fatto l’esordio al Franchi contro il Napoli, nel momento in cui lo speaker annunciò il mio nome e tutto lo stadio in coro disse il mio cognome, ad oggi ancora faccio fatica a descrivere a parole cosa ho provato: è stato il raggiungimento di un sogno. Da piccolo la guardavo in televisione Paura di retrocedere? No, Il desiderio di salvarsi è altissimo. La paura deve essere una spinta positiva perchè se non hai un po’ di paura di qualcosa non hai neanche il coraggio di affrontarlo e per raggiungere l’obiettivo salvezza ci vuole coraggio. Tutti sappiamo dove vogliamo arrivare e stiamo lavorando, come da tutto l’anno, per raggiungerla il primo possibile.
Rapporto con Prandelli? Il fatto quasi nessuno lo abbia salutato attraverso i social lascia un po’ il tempo che trova: il suo addio stata una doccia fredda per tutti, non ce lo aspettavamo, siamo rimasti un po’ spiazzati e la reazione della squadra è stata quella di compattarsi, perché abbiamo capito che qualcosa non andava e c’era da dare di più. Prandelli mi ha fatto giocare con continuità, che è quello che serve per un ragazzo che vuole crescere, quindi posso solo ringraziarlo. Se la vedessi dalla Curva Fiesole? Innanzitutto spero un domani di essere ancora in campo e non in curva (scherza), a parte le battute posso onestamente rispondere che la squadra ce la sta mettendo tutta. Si possono fare tante critiche a questa squadra: a livello tecnico, a livello tattico, ma non dal punto di vista dell’impegno. Prendo ad esempio la gara col Torino, dove in 9 siamo riusciti a portare a casa un pareggio, con il Genoa in 10 ugualmente abbiamo strappato un punto: una squadra che non ce la mette tutta queste partite le perde. Poi abbiamo perso delle partite per degli errori evitabili, però l’atteggiamento e la voglia non sono mai mancati.
Vlahovic? È migliorato tanto, parlano i numeri per lui. Ognuno ha degli obiettivi personali, dei traguardi da raggiungere e tante volte i calciatori fanno scelte in base a questo. Io mi auguro con tutto il cuore che Dusan possa rimanere, ma allo stesso tempo vi dico che è giusto che un calciatore insegua i propri e faccia quello che si senta di fare per il bene suo e degli altri. E' un professionista esemplare, il classico che non molla mai, si allena anche fuori dagli allenamenti e quello che si vede in campo non è altro che il risultato di tutto l’impegno che ci sta mettendo. Iachini? La sua forza è preparare nei minimi dettagli ogni situazione e limitare i pregi degli avversari. Purtroppo le cose non vanno sempre come vorresti, altrimenti saremmo campioni d’Italia tutti gli anni, però lui le prepara al massimo.
Juventus-Fiorentina? Quell’immagine dove ci sono io che esulto e Cristiano Ronaldo col volto un po’ mesto mi rende molto orgoglioso, perché penso che molti fiorentini ci si possano immedesimare. Cosa mi piace di Firenze? Io Firenze la gioco con qualsiasi altra città del mondo, al di là del fatto che sia di qui e che ci abiti. È una città vivibilissima, stupenda dal punto di vista artistico e dove le persone ti fanno stare bene."
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